Juve, occhio agli acquisti. I flop clamorosi dei bianconeri a gennaio
Non solo top player, giovani o obiettivi mirati, la Juventus, nel corso degli ultimi anni, è da sempre stata al centro delle attenzioni di tutti i tifosi, amanti del calcio e addetti ai lavori. Il suo mercato fatto di colpi a parametro zero, milioni sborsati come fossero noccioline però, non sempre sono stati positivi, soprattutto nel mercato di gennaio. Vediamo quindi quali sono stati i bidoni acquistati dai bianconeri nella sessione invernale degli ultimi anni.
La punta di diamante che serviva all’attacco
Era la stagione 2009/2010. All’apertura del mese di Gennaio, la Juventus di Ferrara, in profonda crisi d’identità, almeno fino a quel momento, contava in squadra gente come Felipe Melo, Diego e Poulsen, su suggerimento di Claudio Ranieri che lo preferì ad un certo Xabi Alonso. In quella sessione, la società fece uno degli acquisti più strani fatti a inizio gennaio, prima del Chievo, conseguente alle assenze di Trezeguet e Iaquinta, infortunati, e Amauri, squalificato. Il d.s. Alessio Secco pensò bene di puntare su una vecchia conoscenza, Michele Paolucci, cresciuto nel vivaio e per il 50% di proprietà bianconera. Arrivò da Siena, dove in 4 mesi segnò 2 gol in 4 gare da titolare. A Verona Paolucci fu lanciato in campo dal 1′ e ci restò per tutti i 90 minuti, ma la Juve perse 1-0. Da lì a fine stagione, di minuti, ne giocò solo altri 12.
A Torino la brutta copia del grande Anelka
L’inizio della scalata ai vertici del campionato di Serie A era già cominciata per la Juventus di Marotta e Paratici che ormai sembrava già padrona del campionato. Dopo Bendtner, nell’inverno del 2013 i due, si regalarono un altro pessimo acquisto, Nikolas Anelka, che non fu un affare, allora ai bianconeri serviva come punta di scorta, che però si rivelò un giocatore che portava con se più dubbi che speranze. Arrivò dalla Cina con molte aspettative e firmò per 1 milione e 200 mila euro. Un rinforzo ponte per tamponare ad una situazione d’emergenza, questa la spiegazione del suo acquisto da parte di Marotta. Una condizione fisica non eccellente e sempre lontano dal vestire una maglia da titolare. Si aggiudicò dieci tribune, sette panchine, due presenze in campionato, una in Champions in maglia bianconera. Fu un vero disastro.
Il difensore “perfetto” per la retroguardia bianconera
Non si può certo parlare di “bidone”, ma l’acquisto di Guglielmo Stendardo dalla Lazio alla Juventus, non può essere definito un vero colpo per una squadra come gli attuali Campioni di’Italia. Nel gennaio 2008 la Juventus, versando 400.000 Euro nelle casse della Lazio, lo presero in prestito fino a giugno. La cifra del riscatto fu invece fissata a 12 milioni di euro, proprio perchè la società torinese non era assolutamente interessata al riscatto. Esordì il 30 gennaio nella partita Juventus-Inter, valida per la Coppa Italia. In campionato invece fece la sua prima apparizione nella gara interna contro il Napoli.
La sua unica rete stagionale la realizzò proprio a Bergamo contro l'Atalanta, che diventerà poi in futuro la sua squadra, deviando impercettibilmente un colpo di testa di Legrottaglie dopo soli 48 secondi, gol più veloce della stagione. Le sue buone prestazioni e quella sicurezza mostrata in campo convinsero i dirigenti juventini a tentare di strappare la sua conferma a Lotito, magari con un prezzo modico. Ma l'accordo non fu raggiunto e, nell'estate del 2008, nell'ultimo giorno di mercato, fu dato in prestito per un anno al Lecce, neo-promosso in Serie A.
Un campione del mondo stagionato per la Juventus
Certo, quando si parla di Luca Toni, alziamo le mani. Ma la sua esperienza al club bianconero, non è stato di certo delle più entusiasmanti. Nel gennaio 2011 infatti la Juventus comunicò di aver raggiunto l'accordo con il Genoa per l'acquisizione a titolo gratuito del giocatore, che fu tesserato con un ingaggio più basso fino al 2012. Chiamato per dare sostanza ad un reparto un pò deboluccio dal punto di vista fisico, esordì con la maglia della Juventus subito, giocando titolare nella partita in trasferta contro il Napoli, dove la Juventus perse per 3-0.
Chiuse la seconda parte di stagione con 14 presenze e 2 gol in campionato e una presenza in Coppa Italia per un totale di 15 presenze e 2 gol. Non lasciò di certo il segno e la stagione successiva fu relegato ai margini della squadra futura campione d’Italia poiché non rientrava nei piani tecnici del nuovo allenatore Antonio Conte. Segnò però il primo gol in assoluto allo Juventus Stadium, nella partita amichevole contro il Notts County che ha inaugurò l'impianto nel 2011. Dalla Juve passò poi all’Al-Nasr prima dell’esplosione in Italia al Verona con cui terminò poi la carriera.