Juve, Napoli, Lazio: tre squilli. Milan, Roma: prove di vittoria

Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi i tifosi di Juventus, Lazio e Napoli si saranno svegliati con il sole negli occhi, malgrado le avverse condizioni meteorologiche. A far risplendere i loro volti le due vittorie su due in campionato delle rispettive squadre a dimostrazione di essere già una spanna avanti alle dirette avversarie per il titolo. I campioni d'Italia sono stati corsari a Udine sui resti della buona squadra friulana dello scorso anno smantellata e ricostruita pezzo per pezzo dal mercato estivo della famiglia Pozzo in un primo test-match che ha rivendicato la ‘fame' juventina. Stesso dicasi per il Napoli che ha vinto sull'impraticabile campo del San Paolo la prima partita-verità ospitando la nuova Fiorentina di Montella capitanata dal capocannoniere della Serie A Stevan Jovetic. Ultima menzione pe la Lazio che, dopo aver sbancato Bergamo vince in goleada anche la gara casalinga contro il Palermo.
Conte (e Carrera), Mazzarri e Petkovic ripartono nel migliore dei modi, cosí come accadde giá la scorsa stagione ripresentandosi dopo la pausa per la Nazionale, ancora una volta come le squadre da battere per riavvicinare la vetta della classifica. L'anno passato il Napoli e la Lazio sciuparono un avvio piú che convincente mentre il cavallo di razza bianconero di Conte uscì alla distanza vincendo per dispersione su Mazzarri e Reja relegati in Europa League. Considerando il detto secondo cui ‘sbagliando s'impara' sarebbe davvero diabolico perseverare nello stesso errore ripetutamente anche perchè oggi c'è da gestire un giá importante vantaggio su altre dirette avversarie: Milan, Roma e Inter.
Le due milanesi sembrano confermare i dubbi della vigilia e di un calciomercato decisamente sotto tono. É vero, la prova di forza rossonera a Bologna è stata importante ma non puó far cancellare il triste avvio casalingo contro la Samp; cosí come lo scivolone interno nerazzurro contro la Roma ha riportato sulla terra immediatamente la squadra di Stramaccioni dopo il larvo successo di Pescara.
La Roma, malgrado il ritardo i classifica, ha invece dato un importante messaggio al campionato vincendo largamente e con merito lo scontro diretto di San Siro contro l'Inter 1-3: se la forma fisica e la tenuta atletica reggeranno (pilastri dei dettami di Zeman) la qualità dei giocatori in campo e l'entusiasmo dell'ambiente (insieme all'assenza di impegni europei) faranno il resto.

Juventus e Lazio macchine da gol – Tutto sembra funzionare in casa Juve come se nemmeno ci si fosse fermati per la fine del campionato. Tutti attendevano con curiosità la ripartenza bianconera priva del suo leader maximo in panchina condannato alla tribuna per le note vicende legate al calcioscommesse e la risposta è stata chiara e perentoria: sará ancora una volta coni campioni in carica che si dovranno fare i conti per vincere il tricolore. La struttura della squadra è la stessa dell'anno scorso con più qualitá e muscoli a centrocampo mentre difesa e attacco ripartono dal gruppo giá rodato di una stagione fa. Sia col Parma che a Udine (sfide tutt'altro che morbide e il tempo ci dará ragione) i bianconeri sono riusciti anche a fare ció che l'anno passato li ha messi a volte in difficoltá: il gol. Due contro i ducali quattro in Friuli su un campo tradizionalmente ostico a molti. Qualcuno potrebbe osservare che in entrambe le sfide il successo bianconero sia stato ‘agevolato' da due rigori più che dubbi ma i malpensanti vengono subito zittiti da due semplici considerazioni: non è ancora tempo per le polemiche dopo appena 180 minuti di gioco e i tiri dagli undici metri – a gare concluse – non sono stati così determinanti visto l'errore dal dischetto di Vidal col Parma e l'inconsistenza generale dell'attuale Udinese in mano a Guidolin, battuta 4-1 dalla Juve.
Sette gol in due gare con Vucinic e Giovinco (coppia offensiva prescelta) già a segno e una sola rete subita (sullo 0-4) non possono certo essere considerati elementi casuali ma un chiaro segnale alle avversarie.
Tra queste, particolar menzione per la Lazio di Petkovic che tra preliminari di Europa League e campionato sta facendo vedere ottime cose. Una squadra costruita con parsimonia in estate senza grandi scossoni e legata ad una struttura formata dal lavoro di Reja l'anno passato. Per i capitolini zero gol subiti e quattro all'attivo segno che Petkovic è stato accettato subito dal gruppo. Con la conferma di una maggior convinzione nei propri mezzi che non guasta mai soprattutto in termini di autostima: Hernanes potrebbe essere tornato il Profeta atteso oramai da due stagioni mentre Miro Klose ha tutta l'aria di continuare a vivere una seconda giovinezza calcistica.

Napoli, Mazzarri contro i giovani – Anche per il Napoli si può parlare di un inizio di stagione più che positivo con due successi che proiettano i Partenopei in testa alla classifica. Per Walter Mazzarri una piacevolissima conferma che le scelte fatte dalla società nei suoi confronti e in quelli del gruppo a disposizione potrebbero risultare alla lunga vincenti. Nessuna rivoluzione malgrado gli obiettivi conclamati di rifar bene in Europa e provare a vincere il campionato, qualche sofferta cessione (Lavezzi al PSG) e un paio di importantissime conferme, come quella del riscatto definitivo di Pandev e il rinnovo del contratto a Cavani, il vero top-player del Napoli che ha legato il proprio destino con il club campano fino al 2017 con un ritocco d'ingaggio e una clausola rescissoria ultramilionaria (oltre i 60 milioni di euro).
I risultati? Tre gol nel ‘rodaggio' di Palermo con a segno Hamsik, Maggio e il ‘Matador' e conferma importantissima al San Paolo in una seconda giornata che vedeva i Partenopei impegnati ad affrontare la rinnovata Fiorentina di Vincenzo Montella, protagonista dell'ultimo mercato estivo. E anche in questa seconda uscita, la ‘banda Mazzarri' non ha tradito le aspettative: 2-1 ai viola con replica di Hamsik e ciliegina dalla distanza di Dzemaili prima del gol di Jovetic attuale capocannoniere della Serie A. Un Napoli che, dunque, tiene il passo delle migliori e un Mazzarri che tiene a bada i debuttanti in panchina, unico della vecchia guardia ad essere in cima al campionato. Infatti, insieme al tecnico dei partenopei, tutti gli altri allenatori sono giovani e debuttanti in Serie A: Carrera nella Juventus (ufficialmente si deve considerare lui la vera guida tecnica con Conte squalificato in tribuna); Petkovic alla Lazio (primo anno per lui nell'era post-Reja) e Ciro Ferrara alla Sampdoria (occasione presa al volo lasciando immediatamente la guda dell'Under21).
Gli altri veterani della panca stanno tutti pagando dazio, in primis Max Allegri seguito da Zdenek Zeman e Stramaccioni (reduce dallo scorci della stagione scorsa quando subentrò a Claudio Ranieri). Un monito preciso e un continuum con il recente passato evidente per questo Napoli che riparte non a caso proprio da Mazzarri e dal suo lavoro che – dopo quattro anni – sembrerebbe arrivato al momento di raccogliere i primi importanti frutti.

Roma, Milan, Inter: gioie e dolori – I giallorossi non hanno fallito il primo appuntamento con una big, o presunta tale. A San Siro è andato in scena il primo importante atto di ‘Zemanlandia 2′ con gli uomini di Zeman capaci di impartire una lezione tecnico-tattica a Stramaccioni e i suoi. In una San Siro proibita per l'Inter (tra preliminari e campionato zero vittorie, due sconfitte e un pareggio), la Roma ha avuto il piglio giusto per tutti i 90 minuti vincendo 3-1 a Milano grazie alle reti di Marquinhos, Osvaldo e Florenzi cadenzati tra il 15′ del primo tempo e l'81' minuto a dimostrazione di una partita costantemente gestita e – a tratti – dominata. Anche i marcatori ortano il segno di un nuovo corso, visto che tutti e tre (insieme alle due reti del pareggio con il Catania di Osvaldo e Nico Lopez) sono state tutte realizzate da giocatori fortemente voluti dal boemo.
Adesso, più che capire se questa Roma sia davvero attrezzata per sfidare le altre per lo scudetto – forte anche dell'assenza di impegni infrasettimanali in Europa – è da comprendere fino in fondo la caratura di quest'Inter. Se i nerazzurri si risolleveranno subito dopo la pausa e cominceranno a trovare da subito la quadratura del cerchio, ciò darà ancor più valore al successo esterno della Roma che – comunque – appare una squadra votata a far divertire e sognare cinque gol all'attivo e tre al passivo).
Non come il Milan che ha fatto sempre della concretezza e del cinismo le sue arme vincenti nelle ultime stagioni. I rossoneri hanno dilagato a Bologna con la tripletta di Pazzini (la terza in carriera) coadiuvata da un rigore generoso che ha aperto la cavalcata milanista in terra felsinea. Un risultato che ai più è risultato bugiardo con una squadra ancora imballata e prigioniera delle proprie paure, priva di veri leader negli spogliatoi e grandi campioni in campo. El Shaarawy ad esempio, è sembrato più di altri un pesce fuor d'acqua in un attacco che si sta affidando proprio a lui visto il problema infortuni e la carenza offensiva (Pazzini, appunto, escluso). E anche in mezzo al campo e in difesa le qualità non sembrano eccellere come in passato. Se, poi si aggiunge già l'emergenza infortuni che sta martellando Allegri, si comprende benissimo che il crollo di San Siro contro la Sampdoria è ancora lontano dall'essere dimenticato e che i rossoneri sono attesi dalle prossime sfide per capire quale sia il vero Milan, soppesandone la consistenza da qui al prossimo maggio.
Ultima menzione, doverosa, per la vera piccola grande sorpresa di questi 180 minuti di campionato: la Sampdoria di Ciro Ferrara. I blucerchiati hanno stupito tutti al debutto, battendo a San Siro il Milan con il gol di Costa. Per alcuni poteva essere un acuto solitario, invece a Marassi davanti al proprio pubblico è arrivata una piacevolissima conferma di una formazione che si è messa a completa disposizione del giovane allenatore pronto a stupire le platee: 2-1 al Siena con gol di Maxi Lopez e Gastaldiello e punteggio pieno in classifica.
Siamo solo all'inizio, ma scusate se è poco….