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Juve, l’elogio di Moise Kean: “E’ il club perfetto per imparare a essere un campione”

Moise Kean si è raccontato dai suoi primi giorni alla Juventus fino all’esordio in Nazionale maggiore grazie a Roberto Mancini. Attraverso le fonti di ispirazione che sono arrivate da Drogba e Balotelli senza dimenticare Cr7: “Un esempio vivente: lo seguo in tutto, poi provo a imitarlo per migliorarmi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Moise Kean, in un'intervista rilasciata alla rivista SoccerBible, racconta se stesso, di un anno incredibile in cui è arrivata la consacrazione attraverso i colori bianconeri ma che lo ha anche visto tra i protagonisti della nuova Nazionale voluta da Roberto Mancini. Una evoluzione totale di un giocatore che ha ancora enormi margini di crescita e che per questo è tenuto stretto dal club campione d'Italia. In attesa di conoscere chi lo allenerà, un particolare secondario che non preoccupa Kean.

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La Juventus, la palestra perfetta

Gli inizi importanti sono arrivati alla Juventus, prima nelle giovanili poi in prima squadra passando anche dal prestito per crescere ulteriormente: "Quando sono arrivato alla Juventus e sono entrato a Vinovo, ho capito che le cose sarebbero cambiate. La Juve ti aiuta a crescere: al momento non ci sono altre squadre che possono aiutarmi a migliorare nel modo in cui la Juve può farlo"

Cr7, esempio di professionalità

Una palestra di vita in ogni senso, dalla dirigenza allo staff tecnico ai compagni tra cui qualche campione assoluto., Come Cr7, il fenomeno portoghese che è diventato un punto di riferimento per molti nello spogliatoio e che per Kean in prima persona è un modello cui ispirarsi e dal quale trarre insegnamento: "Allenarsi con grandi campioni ha benefici da non sottovalutare. A Cristiano non ho mai chiesto consigli perchè non sono il tipo, lo studio e poi provo ad applicare ciò che ho imparato sul campo"

Le ispirazioni di Drogba e Balotelli

Oltre a Cr7, esempio  quotidiano anche altri campioni hanno ispirato Kean nel suo modo di vedere e vivere il calcio. Come Balotelli o Drogba: "Drogba è stata sicuramente una fonte d'ispirazione e quando ero più giovane, mi piaceva Mario Balotelli, specialmente durante il suo periodo all'Inter. Anche Mario è stato d'ispirazione per me".

La Nazionale di Mancini, il regalo più bello

Dalla maglia della Juventus a quella della Nazionale maggiore con Roberto Mancini che non ha avuto paura a lanciarlo: "Non mi sarei mai aspettato la chiamata del ct. Potete immaginare le mie emozioni col debutto in Belgio contro gli Stati Uniti. Indossare la maglia azzurra è la somma di tutto ciò che ho imparato, è stato un momento molto importante nella mia carriera".

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