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Juve, Dybala rimpiange Dani Alves: “Uno dei migliori con cui abbia mai giocato”

La Joya ricorda il brasiliano che è partito alla volta del Psg: “Una perdita importante che va al di là del campo”. Poi, fa i complimenti a Buffon: “40? No, sembra un ragazzino”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Le amicizie vere vanno oltre i colori di appartenenza e il militare nello stesso club. Restano al di là di risultati, squadre, campionati. Sono quelle che resistono all'usura del tempo e che nascono magari per caso, proprio in campo. Come quella maturata tra il brasiliano Dani Alves e l'argentino Paulo Dybala nell'unica stagione del terzino in bianconero prima di partire alla volta di Parigi per far grande il Psg infarcito da stelle di prim'ordine. E a volte, a testimonianza di questi legami, restano le dichiarazioni d'affetto e stima tra i giocatori interessati.

Dani Alves un addio pesante

L'ultimo esempio di amicizia vera è quella tra . Per la Joya, la partenza di Dani Alves, è stato effettivamente un duro colpo, come quella di Pogba. Per l'argentino è tra i motivi principali delle difficoltà della Juventus, confermando il concetto durante l'intervista a France Football.  L'attaccante argentino non ha dubbi: Dani Alves è "uno dei migliori giocatori che abbia mai visto giocare".

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I complimenti a Buffon

Il numero dieci bianconero ha espresso parole di elogio per il suo ex compagno oggi al Psg e poi anche per il suo capitano attuale, Gianluigi Buffon: "E' una leggenda, è rispettato da tutti, sembra un ventenne pur avendo 40 anni". Un punto di riferimento, al quale – dopo l'addio della Nazionale – resta unicamente l'impegno di portare il più in alto possibile la Juventus.

Dybala-Alves come Suarez-Neymar

Le dichiarazioni di Dybala verso Dani Alves ricordano da vicino altre dichiarazioni recentemente rilasciate da Luis Suarez verso Neymar. Altra relazione che va al di là del semplice campo, con due giocatori che hanno stretto un legame ben più profondo anche se in poco tempo. Così come per Dybala, anche Suarez ha ricordato come l'assenza del brasiliano non si sia sentita solo nei 90 minuti di gioco ma anche – e soprattutto – nella quotidianità di un gruppo che si è ritrovato un po' più povero.

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