Juve, Allegri si coccola Kean: “Ha ambizione, ma va centellinato e deve migliorare”
Max Allegri continua sulla propria strada. Ancor prima che l'Italia scoprisse Kean, il tecnico della Juventus sapeva perfettamente di avere in rosa un potenziale crack e adesso che tutti lo osannano, continua a gestirlo come meglio crede: centellinandolo, facendolo crescere poco alla volta, obbligandolo a farsi trovare pronto nel momento in cui la squadra chiama. Questo è accaduto prima della sfida con l' Empoli, questo accadrà ancora, dopo l'Empoli.
Il pensiero di Allegri: tutelare il ragazzo
Per il tecnico bianconero è fondamentale non bruciare il giovane talento sotto pressioni inutili. Sta rispondendo bene, sta reagendo anche alla ‘sorpresa' di ritrovarsi in panchina dopo una doppia uscita azzurra coronata da altrettante reti. L'inserimento contro l'Empoli a mezz'ora dalla fine ha evidenziato che il ragazzo non solo c'è tecnicamente ma anche di testa: in tre minuti si è preso la squadra sulle spalle e l'ha trascinata tutt'altro che scontata.
L'ambizione deve averla e conta soprattutto per lui che ha davanti tanti campioni. Essendo giovane deve però ancora migliorare molto: lo farà con la voglia di sacrificarsi e di crescere, che lo aiuteranno. E' retorica ma vale per tutti: in tanti si sono persi mancando su questo
Moise Kean ha dimostrato di star crescendo di partita in partita, seguendo le direttive del proprio allenatore. Che mai ha lanciato senza paracadute giovani promettenti, tutelandone sempre la crescita. E così sta facendo con Kean che ‘centellina' – parola proprio utilizzata da Allegri nel post partita – in attesa che il tempo e le situazioni portino a maturazione un ragazzo che ha tutto per poter diventare un campione.
La crescita graduale, un patrimonio per l'Italia e la Juve
Quando subisci bordate mediatiche e spendi energie mentali è pesante reagire subito: ha avuto due giorni di sballottamento dopo la Nazionale e io avevo bisogno di cambi. Sapevo benissimo che l'Empoli poteva darci noia ma Kean è ancora un ragazzo e va psicologicamente centellinato.
Anche se tutti lo volevano in campo, Allegri ha riportato Kean in panchina. Non per protagonismo, ma per coerenza propria: Kean era una seconda scelta davanti a giocatori come Dybala o Cristiano Ronaldo, lo è rimasta con Bernardeschi e Mandzukic. Difficilmente lo si vedrà titolare dal primo minuto spesso e volentieri in questa Juve infarcita di campioni. Ma è un percorso che il tecnico sta condividendo con la società e con lo stesso giocatore.