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Juve, Allegri non fa sconti e lascia 150 milioni in panchina

All’Olpimpico, nella gara contro la Lazio, Higuain, Pjanic e Pjaca – i 3 colpi costosi battuti sul calciomercato – partono in seconda fila. “Gonzalo? E’ affaticato. Pjanic? Qui da noi si lavora diversamente…”, le parole del tecnico.
A cura di Maurizio De Santis
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Centocinquanta milioni in panchina. E chi se ne frega delle logiche di mercato. Allegri bada al sodo, agli equilibri della squadra, alla necessità che il meccanismo perfezionato nella scorsa stagione non s'inceppi. Sicché anche ai nuovi, se non rodati abbastanza, tocca aspettare il loro turno e tenersi pronti alla bisogna. La Juve che scenderà in campo contro la Lazio – sempre che il tecnico non riveda parte delle proprie convinzioni – sarà quella ‘vecchia', eccezion fatta per Benatia che all'Olimpico ci tornerà ancora una volta da ‘nemico' dopo i trascorsi romanisti.

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Manduzkic e Dybala confermati in attacco ("Higuain è un po' affaticato", ha ammesso l'allenatore in conferenza stampa). A centrocampo Lemina – che nelle scorse settimane era sembrato in procinto di dire addio – prenderà di nuovo il posto di Pjanic. Quanto a Pjaca, il talento croato soffiato a mezza Europa per una ventina di milioni e ‘spiccioli', almeno dall'inizio assisterà al match seduto accanto agli altri compagni.

I 3 colpi di mercato in seconda fila

Centocinquanta milioni, a far di conto sono una montagna di soldi: 90 milioni investiti per il ‘Pipita' (sia pure pagabili in due rate da 45), 32 quelli sborsati per la clausola risolutiva di Pjanic, 23 versati nelle casse della Dinamo Zagabria. Roba da far tremare i polsi. Roba folle, pochi allenatori possono permettersi scelte del genere ma la Juve si fida di Allegri e della formula vincente che ha saputo potenziare in questi anni dopo il trienni di Conte. In fondo, non è stato forse l'ex milanista a portare i bianconeri in finale di Champions contro il Barcellona?

Niente sconti. Allegri non ne fa a chi non è (ancora) al top della condizione e non gli può garantire quella continuità di gioco e di intensità nel corso della gara, soprattutto contro un avversario insidioso come la Lazio. "Pjanic deve adattarsi a carichi di lavoro diversi, perché qui ci sono altre abitudine rispetto a quelle che aveva nella sua squadra precedente". Niente sconti, Max se ne frega e tira diritto.

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