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Josip Ilicic: “Ho avuto paura di morire come Astori, non riuscivo a dormire”

Josip Ilicic lascia alle spalle il periodo più brutto, 2 mesi in ospedale per un’infezione ai linfonodi del collo. E guarda avanti, consapevole di quanto sia fortunato: “Ci sono persone affette dalla mia malattia che finiscono in coma. E quando ci penso mi vengono i brividi. A un certo punto ho sperato anche solo di tornare a camminare come una persona normale”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Credevo che avrei chiuso gli occhi e non li avrei aperti più. Credevo che avrei fatto la fine di Davide Astori". Il peggio è passato ma Josip Ilicic non dimentica cosa ha passato in quei due mesi durante i quali, a causa di un'infezione batterica ai linfonodi del collo, è stato costretto al ricovero in ospedale. La tripletta segnata contro il Chievo Verona ha spazzato via quel che restava dell'incubo vissuto a occhi aperti e di quegli strani pensieri che gli ronzavano in testa. La morte dell'ex capitano della Fiorentina, le circostanze in cui è avvenuta, le cause del decesso, quel malore improvviso che stroncò la vita del calciatore nella notte… Ilicic era sopraffatto dal timore di perdere gli affetti più cari, di non rivedere mai la luce.

Quello che è successo a Davide Astori mi è rimasto nella testa per giorni – ha ammesso nell'intervista al Corriere dello Sport -. Non riuscivo più a dormire perché ci pensavo sempre. E quando sono stato male quest’estate ho pensato davvero che una cosa del genere potesse succedere anche a me. E ho avuto paura perfino di addormentarmi. Mi continuavo a chiedere cose del tipo: e se domani mattina non mi sveglio? Come farò a non vedere più la mia famiglia?

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La malattia lo ha cambiato. Ha cambiato la percezione della vita di Ilicic e gli ha insegnato quale ne sia il valore. Ha cambiato l'approccio mentale, fortificato il carattere. Lo ha reso una persona diversa, forse migliore ma sicuramente pronta ad affrontare la quotidianità con animo differente. Ce l'ha fatta e non ha alcuna intenzione di commettere gli errori del passato, sprecare del tempo prezioso per sé stesso e per i propri cari.

Sono stato fortunato perché le cure sono riuscite a circoscrivere l'infezione evitando che andasse oltre i linfonodi del collo. Ci sono persone affette dalla mia malattia che finiscono in coma. E quando ci penso mi vengono i brividi. A un certo punto ho sperato anche solo di tornare a camminare come una persona normale. Prima mi arrabbiavo per stupidaggini, ora vivo meglio e sono più forte di testa.

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