Thiago Motta non è il top ma in Italia ce ne sono davvero di migliori?

Prima le critiche feroci per la decisione di affidargli la maglia numero 10 e poi i fischi del Bentegodi al momento dell’uscita dal campo durante l’amichevole tra Italia e Finlandia. E’ questo il fardello pesante sulle spalle di Thiago Motta che è finito al centro di un vero e proprio polverone mediatico. Se Antonio Conte ha criticato la stampa per la presunta creazione di un “caso”, Daniele De Rossi non ha usato mezzi termini per difendere il suo compagno con tanto di invito di Bonucciana memoria a “sciacquarsi la bocca” prima di parlarne.
Un palmares di tutto rispetto
Eppure l’insofferenza da parte di molti sostenitori azzurri è evidente, nonostante il centrocampista nella sua carriera abbia conquistato ben 23 trofei, con tanto di due Champions. Un palmares che fa impallidire quello di molti dei giovani azzurri. Fortunatamente il giocatore ha dimostrato di avere le spalle larghe, pensando solo alla fiducia di mister e compagni nelle proprie doti: “Io rispetto le opinioni di tutti – ha dichiarato dopo i fischi contro la Finlandia come riportato da Repubblica – La gente viene allo stadio per esprimere la sua opinione, ad alcuni puoi piacere, ad altri no, noi siamo professionisti e pensiamo a fare il nostro dovere in campo.
L'italobrasiliano ha recuperato la forma migliore: "La cosa importante è che mi sento bene, da un po' di tempo ho ripreso ad allenarmi con i compagni, con la Finlandia era la mia prima partita dopo un lungo stop e sono contento della vittoria. Le chiacchiere non mi preoccupano, conta la squadra, non quello che faccio io o il numero di maglia che indosso".
Una carriera di rivincite
Comunque, quello di Motta è un destino davvero curioso. Un giocatore che è stato capace di “rinascere” in diverse occasioni: Prandelli per esempio lo esclude dal giro della Nazionale per tornare poi a convocarlo. Idem per Blanc che ha puntato poi decisamente sull’oriundo, nonostante qualche infortunio di troppo di quest’ultimo. E adesso ecco Conte che ha aspettato che il mediano recuperasse la migliore condizione per portarlo a Euro 2016.
Motta la servizio dell'Italia di Conte
E Motta dal canto suo è pronto a garantire il suo contributo, con la speranza di mettere l’esperienza al servizio della squadra: “Io in Nazionale cerco solo di fare le cose che so fare, per il bene della squadra. Questi ragazzi hanno voglia ed entusiasmo, l'importante è la generosità, pensare al gruppo prima che a se stessi. Non so se siamo un gruppo più coeso di due anni fa, vedremo, poi saremo sempre giudicati sulla base del risultato, lo sappiamo. La nostra ambizione, da quando abbiamo iniziato gli stage, è di ragionare partita per partita. Cominceremo con il Belgio, una grande squadra, ma il calcio è sempre il calcio, undici contro undici ce la giochiamo. La mia favorita resta la Germania".