Italia-Serbia sospesa, Prandelli infuriato: Non c’è mai prevenzione
C'è grande amarezza e rabbia in casa Italia, dopo gli scontri Italia-Serbia; Cesare Prandelli, già visivamente contrariato dopo la sospensione della partita, ha espresso successivamente tutta la sua amarezza per l'accaduto, lanciando una forte accusa nei confronti delle forze di sicurezza: «Ma perché non riusciamo mai a prevenire cose così?… Quando siamo arrivati allo stadio, siamo entrati nello spogliatoio e abbiamo trovato Vladimir Stojkovic, il loro portiere titolare, seduto sulle nostre panche, tremante. Non capivamo, poi l'interprete ci ha spiegato: aveva subito minacce e un tentativo d'aggressione sul pullman, temeva per la sua incolumità. In tanti anni di calcio non avevo mai visto nulla del genere. Delusione e amarezza sono enormi, se poi penso a quanti bambini c'erano allo stadio. L'amarezza è anche perché alla fine non riusciamo mai a prevenire fatti del genere».
Pesante accusa, quella lanciata dal C.T. azzurro, che come se non bastasse, aveva già capito, insieme alla squadra, che la situazione era grave già dalle prime battute: l'immagine del portiere della Serbia letteralmente terrorizzato, probabilmente, in seguito ad un presunto tentativo di accoltellamento, è stata lo specchio di una situazione che sarebbe degenerata di minuto in minuto.
Da portiere a portiere, anche Emiliano Viviano ha vissuto i suoi attimi di panico e sgomento: «Ho avuto tanta paura, davvero. Ho detto all'arbitro che io in quella porta non tornavo a giocare, se voleva proprio continuare che invertisse le porte. O altrimenti non mi muovevo».
Giuseppe Senese