Italia-Serbia, incidenti e scontri prima della partita: comunque vada vince la violenza
Italia-Serbia valida per le qualificazioni ad Euro 2012 doveva essere una festa dello sport, invece si é trasformata in un tripudio di follia e violenza. Proprio quando le squadre sono entrate in campo si é scatenato il finimondo. Un "tifoso" serbo si è arrampicato sulla rete di recinzione, ha iniziato a tagliarla e ad incitare gli altri facinorosi, per poi lanciare di tutto in campo: pietre, fumogeni e petardi. Sembra che la contestazione sia avvenuta già prima della partita, a causa della sconfitta interna Serbia-Estonia 1-3, che evidentemente non é stata accettata dai supporters serbi. Questa cieca violenza non può essere però giustificata da motivazioni sportive, ma forse ci sono anche connotazioni politiche.
In una situazione surreale le squadre sono rientrare negli spogliatoi. La polizia é intervenuta per tranquillizzare la situazione, ma non c'é stato nulla da fare. Serbia ed Italia sono rientrare in campo, e gli stessi giocatori serbi hanno provato a calmare i loro sostenitori ma invano.
Dopo quasi un'ora la partita è iniziata, ma i presupposti per giocare assolutamente non esistevano e dopo sei minuti é stata sospesa. Oggi l'Italia avrebbe dovuto ricordare i 4 soldati morti in Afhganistan, ma anche la loro memoria é stata sporcata dalla nauseante guerriglia provocata dai serbi. Ha vinto la violenza, e lo sport invece di essere veicolo di gioia e di festa continua ad essere un mezzo per scatenare una becera e disgustosa violenza.
Francesco Ferrara