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Italia, primo stage per Scuffet e tanti giovani: obiettivo Mondiali 2018

Il portiere friulano è la promessa azzurra per il dopo-Buffon: ma sono tanti i giovani scovati da Prandelli, tra cui Cerri del Parma.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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simone scuffet

La forza di una squadra, specie se una Nazionale, sta nel ricambio generazionale. Un problema non da poco per l'Italia, che spesso si è trovata ad appuntamenti importanti con una rosa fin troppo avanti con gli anni, con risultati facilmente immaginabili contro altri paesi che contavano su rose molto più giovani. Ecco perché Cesare Prandelli ha deciso di fare un maxi-stage con 31 convocati, tra cui dei giovanissimi provenienti tanto dalle nazionali giovanili quanto dalla B. In parte per premiare chi si sta mettendo in luce non necessariamente davanti ai grandi riflettori, in parte per monitorare la situazione delle giovanili e fare il punto della situazione nostrana. Un po' come fece Sacchi, nel 1996, convocando un 19enne giovane promessa del calcio italiano: un "certo" Francesco Totti.

Tra i convocati, il nome a sorpresa è stato quello di Simone Scuffet: classe 1996, friulano di Udine, è un prodotto del vivaio bianconero, nel quale ha militato fino alla scorsa stagione. Quest'anno, aggregato alla prima squadra, lo ricordavano in pochi, per di più al momento di trascrivere i tabellini o al massimo per qualche partita della Nazionale Under-17. Poi, l'episodio che ha cambiato la carriera del giocatore: nel momento più buio dell'Udinese, in forte crisi di risultati, si fa male Željko Brkić nel riscaldamento pre-partita di Bologna-Udinese. Una tragedia: in porta deve andarci proprio il 17enne, sconosciuto a chiunque. Ed invece, non solo l'Udinese sfodera una grande prestazione, ma soprattutto lui riesce a salvare in almeno 2-3 occasioni il risultato. Dieci anni dopo Fabio Rossitto, l'Udinese torna ad avere un giocatore friulano in campo. E se Rossitto era di Aviano, in provincia di Pordenone, per cercare un friulano di Udine bisogna andare a scavare nel tempo. Ma certamente a molti è venuto in mente il paragone con Dino Zoff, che tra le altre cose non era di Udine neppure lui, ma di Mariano del Friuli, vicino Gorizia. Il paragone regge: Scuffet si rende protagonista anche in Coppa Italia, e praticamente conquista il posto da titolare in prima squadra.

Ma anche gli altri convocati non scherzano, quanto a promettere bene: dal trio dell'Atalanta formato da Baselli, Bonaventura e Brivio al giovane difensore Romagnoli della Roma, passando per Darmian del Torino a Bernardeschi e Dezi del Crotone (ma di proprietà rispettivamente della Fiorentina e del Napoli), assieme all'attaccante della Sampdoria Gabbiadini ed al diciassettenne Alberto Cerri (attaccante del Parma). Insomma, un'infornata di giovani di tutto rispetto. E chissà quanti di loro potranno arrivare, se non all'Europeo 2016, almeno al Mondiale 2018.

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