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Italia Olanda 3-1, 29 Giugno 2000: Francesco Totti sfodera il cucchiaio

Francesco Totti con il suo cucchiaio strega l’Amsterdam Arena e condanna la “maledetta” Olanda ad un’ eliminazione degna di esser annoverata tra i libri di magia.
A cura di davide
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Totti 2

Era il 29 Giugno, erano gli Europei del 2000 disputati sui prati verdi fra Belgio e Olanda. Era Italia contro Olanda, era e sarà per sempre la partita del cucchiaio di Francesco Totti. Qualcuno racconta che a centrocampo  il Pupone, Gigi Di Biagio e Paolo Maldini si resero protagonisti di una conversazione al quanto stravangante considerando che ci si stesse giocando l'accesso alla finale alla loterria del calci di rigore.

Gigi Di Biagio sentenziò in lingua aulica: " A Francè, io c'ho na paura".

Il giovane Totti rispose: " Eh a chi lo dici, ma hai visto quant'è grosso quello (alias Van Der Sar)?

Di Biagio giustamente ribattè: " Ah, così m'incoraggi?"

E allora il giovane e spavaldo incosciente romano di sana pianta confessò: " Nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio".

A questo punto il milanese, Paolo Maldini, che non aveva potuto non ascoltare tutta la converazione, saggiamente ricordò un piccolo particolare al giovane romano: "Ma che sei pazzo? SIAMO A UNA SEMIFINALE DEGLI EUROPEI!!!!!

Ma il consigliò non fu recepito anzi Totti quasi per dispetto rispose: "Se, se, je faccio er cucchiaio!.

Non sappiamo se questo dialogo sia una "vox populi" o se sia realmente accaduto, ma di certo la storia di quella giornata fu su per giù così: Era il 29 Giugno del 2000, si giocava ad Amsterdam e lo stadio, ovviamente, era prevalentemente arancione. La tensione era alle stelle, i 50 mila sugli spalti chiedevano a gran voce il passaggio del turno alla compagine del Tulipano e il clima era a dir poco infuocato. Dino Zoff predicava calma nei suoi ma al 33′ Zambrotta si fece travolgere dall'intensità della gara, sentenziando la fine della sua partita già nel primo tempo. L'Italia affrontò l'Olanda in inferiorità numerica per quasi tutta la gara e Del Piero fu costretto, con sorprendenti risultati, praticamente a fare il terzino.

I padroni di casa, sfruttando l'uomo in più, misero gli azzurri alle corde e iniziarono a colpire ai fianchi l'armata di Dino Zoff. L'Italia dal canto suo, incassò colpo su colpo,  ma di andare al tappero non ci pensò proprio. Al 38′ l'arbitro Merk fischiò un penalty per un fallo al quanto dubbio di Nesta su Kluivert. Doveva esser il colpo che avrebbe messo ancora più in discesa la partita degli Oranje e invece…

Sul dischetto si presenta Frank De Boer. Francesco Toldo lo guarda, lo sfida, lo ipnotizza. L'olandese fece partire un rasoterra angolato, il portierone azzurro indovinò l'angolo e distendendosi sino all'ultimo "cm" respinse fuori. Il primo tempo si chiuse così sullo 0-0. La ripresa la musica non cambiò, il pallino del gioco era perennemente tra i piedi oranje, gli azzurri erano rintanati nella loro area di rigore ma non cedevano il passo ai padroni di casa. Al 17′ accadde l'impossibile e tutti gli uomini azzurri capirono che qualcuno da lassù tifava per loro. Iuliano stende Davids, questa volta il rigore c'è tutto ma sul dischetto questa volta non va l'intimorito De Boer ma Kluyvert. La scena si ripete,  Toldo fissa l'attaccante olandese, lo sfida e…il tiro fu angolato, il pallone a sinistra il portiere dall'altra ma la palla incredibilmente si stampò sul palo. Toldo era felice come un bambino la notte di Natale, gli olandesi precipitarono nello socnferto più totale e cominciarono a credere nelle maledizioni.

Al 37′ entrò l'uomo che fino ad allora si era reso protagonista di un Europeo da brividi. Francesco Totti. Il capitano giallorosso tirò fuori dal cilindro in quella competizioni colpi di magia che incantarono i campi di gioco dal Belgio all'Olanda ( basti ricordare il suo gol di testa contro il Belgio, il gol contro la Romania e la sua prestazione nella finale persa contro la Francia). Totti partì dalla panchina perchè per qualche arcano e impensabile motivo gli fu preferito Fiore. Nonostante i due rigori concessi, la presenza di Totti e gli incessanti attacchi olandesi le reti restarono inviolate fino alla fine anche dei tempi supplementari e così arrivò il turno della lotteria dei calci di rigore!

Ma non fu una lotteria qualsiasi, fu la lotteria più imprevedibile e inimmaginabile che la mente contemporanea possa ricordare. La porta azzurra era stregata e chiusa a doppia forse triplice mandata da Francesco Toldo. Fu una lotteria densa di magia. Il portierone azzurro era lo stregone malvagio, Totti il mago buono, il "maledetto" fu lo specialista Frank de Boer, Di Biagio fu sciolto dalla maledizione inflittagli sul prato di Francia. Il primo a battere il calcio di rigore fu proprio Gigi Di Biagio (nella cui mente riecheggiava ancora il rumore tonfo della traversa colpita ai Mondiali di Francia 98)ma questa volta, ben lontano dall'incatesimo transalpino infilò Van Der Sar senza pietà. Subito dopo, toccò al maledetto De Boer che vittima ancora del maleficio "toldiano" calciò di nuovo il pallone tra le braccia del portiere azzurro. Poi toccò a Pessotto che senza problemi fece 2-0. Poi toccò al gigante buono Jaap Stam che spinto da pietas cristiana ragalò il pallone ai bimbi presenti sullo stadio!. Era qualcosa d'indescrivibile, l'Olanda aveva sbagliato praticamente 4 rigori su 4, lo stadio era attonito, basito ammutolito. Non servirono scongiuri, inutile cercare spiegazioni logiche c'era qualcosa di magico o di malefico in una simile disfatta che non poteva far altro che lasciare inermi gli oranje ma Totti, decise di suggellare la vittoria azzurra con un colpo che l'avrebbe consacrato negli annali e che avrebbe fatto passare la maledizione in secondo piano. Checco dal cilindro sfoderò il cucchiaio: un colpo spettacolare, lento. Il pallone non arriva mai in rete quasi a sottolineare la bellezza di un simile colpo, quasi ad aumentare l'incredulità di chi assistette a quella partita. La palla fu spinta da tutti i tifosi azzurri che a rallentatore l' accompagnavano in rete alzandosi, in simbiosi con la palla, dagli spalti, dalle sedie dei bar, dalle poltrone di casa. Un colpo che sapeva di beffa per quel gigante olandese che volava dalla parte opposta come nei migliori cartoni giapponesi. E poi, la magia svanì e pluff il pallone s'insaccò! Fu un tripudio, un urlo infinito che liberò tutti dall'ansia di quell' incosciente gladiatorio cucchiaio. Il gol di Kluivert e i successivi errori di Maldini e di Bosvelt (altra superparata di Toldo) furono i titoli di coda di una storia che seppur raccontata dal migliore degli oratori non potrà mai descrivere al meglio la magia di quel 29 Gigno del 2000

Davide Pecchia

https://www.youtube.com/watch?v=7GHXRttZ0hY
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