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Italia, Mancini entusiasta: “Abbiamo sempre avuto giocatori bravi, serviva solo il tempo”

Roberto Mancini ha fatto il punto a Europeo 2020 conquistato in anticipo grazie al successo ottenuto contro la Grecia: “Anche se ci sono molti stranieri in Serie A, gli italiani si distinguono sempre. Bisognava solo avere pazienza. La mia fiducia? Deriva da questo e dalla disponibilità data da tutti”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'ennesimo successo – consecutivo – dell'Italia ha spalancato le porte all'entusiasmo da parte del commissario tecnico Roberto Mancini che si è dimostrato più che soddisfatto dell'esito delle partite ufficiali disputate da quando è lui a sedere sulla panchina azzurra. Nessuna bacchetta magica, semplicemente tanto lavoro, idee chiare e soprattutto disponibilità assoluta da parte di un gruppo di giocatori che hanno preso coscienza delle proprie possibilità e potenzialità 90 minuti dopo 90.

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Entusiasmo, sfiducia e prospettiva azzurra

Roberto Mancini lo ha confermato in videoconferenza, intervenendo in collegamento video con il Festival dello Sport di scena a Trento dove si è radunata l'elite del calcio nazionale e non solo. Ottimismo che è figlio dei risultati e di un progetto che sta dando risposte importanti. Nessun sogno impossibile, ma c'è la convinzione di essere sulla strada giusta e Mancini non si nasconde: "Qualificazione? Ottimista fin da subito perché ho sempre pensato che in Italia ci fossero giocatori bravi. Si trattava solo di aspettare".

La mia positività era dovuta a questo; bastava dare fiducia e aspettare i giocatori perché l'Italia di giocatori bravi li ha sempre avuti. C'era semplicemente bisogno di tempo e anche se in campionato ci sono tanti stranieri gli italiani si distinguono sempre

Mix giovani ed esperti: la saggezza del ‘Mancio'

Il mix attuale vede la ‘vecchia guardia' lasciare spazio ma non il posto alle nuove generazioni. Un manipolo di giocatori Under25 che si sta prendendo la Nazionale come è giusto debba essere per un progetto che guarda al 2020 ma anche ai prossimi Mondiali del Qatar dove potrebbe arrivare un gruppo maturo e consapevole. Il tutto, grazie al progetto congiunto con la FIGC che ha accettato il credo di Mancini su tutto.

Ho vissuto tutte le esperienze e cerco di essere sempre elastico anche con i ragazzi. Lavoro anche per farli recuperare perché credo che a volte sia più importante lasciare riposare qualche giocatore che gioca ed è sotto pressione ogni tre giorni

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