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Italia, la rivincita di Pellé: brocco in A, grande all’estero

Il centravanti salentino è pronto a sfruttare la chance regalatagli da Conte che lo ha convocato dopo le super annate al Feyenoord e le prodezze con il Southampton.
A cura di Marco Beltrami
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Meglio tardi che mai. Nonostante non sia più un ragazzino, Graziano Pellè, classe ’85 di San Cesario di Lecce, ha conquistato la prima convocazione nella Nazionale maggiore. Merito di un rendimento superlativo e soprattutto in crescendo che non ha lasciato indifferente il Commissario tecnico dell’Italia Antonio Conte, che lo ha preferito a Balotelli e company. Una maglia azzurra voluta fortemente dal centravanti che, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere cresciuto e non poco soprattutto a livello mentale, confermando, soprattutto all’estero, le alte aspettative riposte in lui, ex giovane e promettentissimo talento del calcio di casa nostra.

La carriera tra Italia e estero di Pellè

E i numeri parlano chiaro per Pellè che ha segnato solo 21 reti, sulle 99 complessive, sui campi di calcio italiani. Cresciuto nel Lecce, dopo un prestito a Catania, nel 2006 dopo un’altra parentesi in giallorosso in Serie A ha vestito la maglia del Crotone in Serie B segnando i primi 6 gol da professionista. Da lì il passaggio in prestito al Cesena con 10 gol in 37 partite in cadetteria: un rendimento che gli permette di ottenere la convocazione nell’Under 21, e le attenzioni dell’Az Alkaar che lo acquista. Nelle sue prime 4 stagioni olandesi, Pellè colleziona 78 presenze e 14 gol dimostrando però una crescita che gli consente di tornare in Italia al Parma, dove però nonostante le grandi aspettative in Serie A, non riesce ad esprimersi al meglio. Ecco allora il ritorno in Serie B alla Samp in prestito e nel 2012, la cessione, dal Parma al Feyenoord. Nella sua seconda avventura olandese però cambia qualcosa e il salentino in 2 stagioni sorprende tutti: 50 gol in 57 presenze. Pellè si dimostra un giocatore completo capace di segnare gol bellissimi, in ogni maniera. Nella scorsa estate l’approdo in Premier League al Southampton: in poche settimane il 29enne conquista tutti rendendosi protagonista di 4 reti, compresa la bellissima rovesciata del 2 a 1 al QPR che ha fatto inevitabilmente il giro del mondo.

La sfida azzurra di Pellè

E ora per Pellè si sono aperte le porte dell’Italia. Una nazionale che ha un notevole bisogno anche di un giocatore di peso ma dalla tecnica notevole come lui per completare un reparto offensivo che nelle prime uscite dell’era Conte si è dimostrato di caratura importante. Un cambiamento figlio del lavoro, del sacrifico e della voglia di rivalsa dopo il mancato rispetto delle aspettative riposte in lui nelle esperienze italiane passate, anche grazie a quella fiducia importantissima per lui: “Penso di esser cambiato, di aver migliorato negli aspetti negativi accentuando i miei pregi, sono arrivato ultimamente in squadre in cui il mister mi ha dato fiducia, ho sempre avuto modo di giocare”.

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