Italia, José Mauri ci ripensa e rifiuta la convocazione in maglia azzurra

Colpo di scena nella vicenda relativa agli oriundi in nazionale: José Mauri, argentino naturalizzato italiano, ci ha ripensato ed ha deciso di rifiutare la convocazione in maglia azzurra. Il calciatore rossonero, che con il Milan non ha ancora debuttato questa stagione nonostante lo scorso anno avesse giocato in 33 occasioni con la maglia del Parma realizzando anche due reti, ad Udinese e Juventus, solo un mese fa aveva preso parte al primo impegno dell'Italia Under-21 di Gigi Di Biagio, impegnata nella gara di qualificazione agli Europei di categoria contro la Slovenia.
In quell'occasione, però, José Mauri non subentrò ad alcun compagno, restando in panchina. Ed oggi, a distanza di un mese, il centrocampista rossonero ha deciso di non rispondere alla chiamata di Alberigo Evani, tecnico dell'Italia Under-20, facendo sapere di sentirsi argentino. Un cambiamento radicale, insomma, anche considerando che il suo caso di naturalizzazione è avvenuto quasi automaticamente, essendo in Italia da quando il Parma lo portò nella formazione Giovanissimi all'età di 14 anni e che già nell'Italia Under-17 aveva dimostrato di saper fare bene, debuttando nel 2012.
La vicenda ricorda quella avvenuta con Mauro Icardi proprio nel 2012: sempre Evani convocò all'epoca nell'Italia Under-19 sia lui che Rodrigo Ely, ma l'argentino rifiutò proprio perché come Mauri aveva deciso che voleva aspettare la chiamata dell'Argentina. Fine del problema, visto che della questione non si tornò più a parlare. Il calciatore ora rischia nove mesi di squalifica (dalla Nazionale) per aver rifiutato la convocazione: come accaduto a Berardi, che rifiutò la Nazionale Under-21 perché, pare, si considerava "troppo bravo" per le giovanili. E tuttavia, se Mauri vuole attendere la chiamata dell'Argentina, difficilmente darà peso ad una squalifica da quella Azzurra.