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Italia-Irlanda del Nord è l’occasione d’oro di Giovinco: la formica diventata atomica a suon di gol

Titolare per la prima volta nella Nazionale maggiore al fianco di Antonio Cassano. L’inizio sprint in campionato ha convinto Prandelli che è il momento di consacrare Giovinco anche in azzurro. In barba alla Juve.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sebastian Giovinco, Riccardo Montolivo, Andrea Pirlo

Questa sera ci sarà l'ultimo atto della Nazionale di Cesare Prandelli dopo la trasferta in Serbia, in vista di Euro2012 già conquistato dagli Azzurri con una qualificazione che non ha avuto problemi. Una Nazionale rivoluzionata per volontà dello stesso CT che cerca un ulteriore risultato positivo ma non senza approfittare di una occasione così ghiotta per provare nuove soluzioni e diverse scelte tecniche in mezzo al campo davanti ad una avversaria, unica a non avere permesso alla Nazionale di segnare un gol. Rispetto alla gara di Belgrado, a causa anche di infortuni illustri e riposi più o meno già preventivati ai titolari, ci sarà un'Italia differente la cui formazione della vigilia è stata ampiamente anticipata da Prandelli. Con grandissime novità soprattutto in attacco.

Prandelli cambia e punta sull'attacco ‘bassotti'

Dopo Serbia-Italia 1-1 non ci sarà lo stesso reparto offensivo: Antonio Cassano verrà affiancato da Sebastian Giovinco il nome nuovo di quest'Italia che sta procedendo con serenità all'appuntamento europeo. Per l'attaccante del Parma è un'occasione d'oro per poter dimostrare di aver raggiunto quella maturità che in passato gli è sempre stata contestata tra mezze bocciature, esami rimandati e protagonismo a metà, senza continuità nè convinzione. Sebastian Giovinco, infatti, farà il suo debutto da titolare a Pescara, in Azzurro con la maglia della Nazionale maggiore dopo aver fatto già benissimo con quella dell'Under 21. Che sia una investitura ufficiale è presto dirlo ma non è assolutamente prematuro sottolineare che il bomber alla corte del Parma stia vivendo il momento più intenso della sua giovane e promettente carriera calcistica. La "Formica" è diventata "atomica" per restarlo, a suon di gol e qualità in mezzo al campo. La sfida con l'Irlanda del Nord sarà un test-match importante, ma la vera prova del nove sarà il campionato.

giovinco nazionale

Una Formica capocannoniere non apprezzata dalla Juve

Un campionato dove Giovinco è stato fino ad oggi un assoluto protagonista, vincendo da solo contro il Genoa: cinque gol nelle prime cinque partite, per lui non era mai accaduto, tanto che sta condividendo con il genoano Palacio la palma di miglior realizzatore di tutta la Serie A. Nelle scorse stagioni, si era perso un po' per strada per colpa del suo fisico, troppo leggero per il calcio moderno, si diceva. Eppure nel Ducato emiliano sta facendo ricredere tutti  a suon di reti venendo rimpianto dalla Juventus che – pur capolista – non può non guardare al suo prodotto con un pizzico di rammarico e invidia per non averlo in squadra dopo averlo "provato" in precedenza senza successo. Una ferita aperta, quella bianconera per il bomber tascabile di Torino,classe 1987: "La Juve mi ha ferito per non poter dimostrare quello che valevo, anche se poi le partite che ho giocato le ho fatte bene". Queste le sue parole da Pescara, sede della sfida azzurra alla nordirlanda. Parole dure che allontanano la ‘Formica Atomica‘ da un futuro juventino. Il presente dopotutto è a Parma, dove  – come in Nazionale – c'è chi sta credendo in lui: "Ora sono a Parma, ma con la Juve di chiuso non c'è nulla. Se mi vorranno in maniera più convinta degli anni passati, ci potrò pensare. Le rivincite non mi interessano, penso a divertirmi. A Torino non mi sentivo bene, a Parma hanno creduto in me: nel calcio i percorsi cambiano, come i sogni, e ora penso a giocare con l'Italia o a fare tanti gol".

La maturazione definitiva da seconda punta

A Parma, comunque è in comproprietà (per 3 milioni, come Giaccherini) e potrebbe essere una sorta di apprendistato in vista di un ritorno – da protagonista – in bianconero. Di cert,o gli tiene gli occhi addosso Antonio Conte, che quasi quasi l'avrebbe preso già ora: "Ma tanto è nostro per la metà", avrebbe infatti detto il tecnico juventino su Giovinco che  appare di certo molto più maturo rispetto al passato dove non gli sono state lesinate critiche sia per un fisico inadatto al calcio moderno con i suoi soli 164 cm per 60 kg di peso, sia per un ruolo in campo che ha creato più imbarazzi ai vari tecnici che soluzioni. Oggi, anche grazie all'aiuto di una Nazionale che se lo coccola, Sebastian Giovinco ha superato il ‘gap' dei centimetri di meno e come seconda punta sta dimostrando di aver trovato anche la "dimensione" tattica giusta. "Dite che sono piccolo? Eccovi serviti, in Nazionale. Mi poteva anche dare fastidio, ma se sono arrivato fin qui, significa che ricevere tante critiche non è mai stato uno dei miei problemi" ha sottolineato la Formica in conferenza di vigilia della gara azzurra dove lui per la prima volta partirà da titolare al fianco di Antonio Cassano, in una coppia d'attacco tutta inedita, ma voluta fortemente da Cesare Prandelli.

giovinco nazionale

La prova del nove

E' vero, complici anche gli infortuni (Balotelli e Pazzini hanno lasciato la Nazionale) e le fatiche degli altri titolari offensive, Sebastian si ritrova in mano un'occasione da non perdere. Ma deve il suo posto da titolare anche al CT della Nazionale, Prandelli che punta su Giovinco e che l'ha voluto nel gruppo dopo aver visto quanto di buono Giovinco avesse già fatto con le selezioni dell'Under16 e dell'Under21. I suoi inizi nella nazionale maggiore sono datati 6 febbraio 2011 quando ottiene la prima convocazione; il 9 febbraio, a 24 anni, esordisce in Nazionale subentrando al 28′ del secondo tempo al posto di Mauri nella partita amichevole Germania-Italia (1-1) disputata a Dortmund. Alla sua seconda presenza, il 29 marzo, entra al 1′ della ripresa nell'amichevole contro l'Ucraina e all'81' innesca il gol di Matri con un assist di tacco. Questa sera partirà dal primo minuto. "Sento parlare di Matri e Borriello ma preferisco parlare di Giovinco, che sta ripagando la fiducia di tutti. Non è un giocatore interessante, di più", ha sottolineato Prandelli, uno dei principali mentori della Formica Atomica: "Sta dimostrando di essere molto freddo, anche in fase realizzativa. Può essere il giocatore più importante nel panorama italiano". Una consacrazione ma anche la convinzione che possa essere un trampolino di lancio definitivo: "Non è che devo fare uno spot pubblicitario per lui – ha continua il ct – ma sono le partite che sta facendo. Si sta proponendo in maniera convincente e decisa. Si diceva che realizzava poco, ma quest'anno è partito forte. Nonostante l'altezza è un giocatore straordinario pur facendo un percorso normale: se dovesse tornare alla Juve, sarà più maturo e consapevole dei propri mezzi". E forte di una posizione in attacco oramai ben definita: "Dall'inizio sapevamo che la scelta del ruolo era delicata: si pensava fosse un trequartista, ci siamo resi conto che era disposto a diventare seconda punta. Come a Parma".

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