Italia in Portogallo per la Nations League, la verità è che non ci piace abbastanza
Com'era quel titolo? La verità è che non gli piaci abbastanza. Ecco, considerato lo spettacolo offerto dalla Nazionale di Roberto Mancini, la verità (e non c'è alcuna soddisfazione nel dirlo) è che di questa Italia così conciata non ce ne frega niente. Perché dovrebbe? Cosa c'è in palio? Nulla, nonostante il tentativo da parte della Uefa di far passare questa Nations League come qualcosa che abbia un valore differente rispetto alla coppa del nonno e noi illuderci che si possa dimenticare in fretta la batosta subita con la mancata partecipazione al Mondiale. La verità è non ci piace abbastanza l'idea che dobbiamo lottare per la salvezza e conservare la ‘Serie A' della competizione altrimenti invece di risalire continuiamo a scavare, perché il fondo l'abbiamo già toccato.
La verità è che non ci piace abbastanza ‘Mancio' che manda Mario Balotelli in campo pur sapendo che non è in condizione, poi lo difende ma lo spedisce in tribuna contro il Portogallo, lamenta che in Italia non c'è pazienza, scopre che qui da noi i giovani sono relegati al ruolo di comparsa, ne lascia qualcuno interessante in panchina (Chiesa) salvo lanciarlo nella mischia quando le cose vanno male. Per la serie, extra-terrestre portami via… ma dov'è stato finora? Se ne accorge solo adesso che sta dall'altra parte della barricata come (non) funziona il gioco?
La verità è che non ci piace abbastanza un allenatore che va in conferenza stampa e dice "cambierò qualcosa" come se si trattasse di dettagli, come se la Nazionale senza né capo né coda in ambasce contro la Polonia fosse un incidente di percorso, come se non avesse sbagliato tutto. E sembra di sentire Ventura – che non si dimise – arrampicarsi sugli specchi quando provò a spiegare perché contro la Svezia non fece giocare Insigne ma pensò bene di far scaldare De Rossi nel momento in cui avremmo avuto bisogno semplicemente di qualcuno che, in un modo o nell'altro, la buttasse dentro perché in ballo c'era qualcosa in più dell'estetica degli schemi e dei sofismi tattici.
La verità è che non ci piace abbastanza ma questo è… e tanto vale farsene una ragione con fiducia in attesa di tempi migliori. Dopo il pareggio, l'Italia vuole i tre punti. La Nations League è una cosa seria, dicono. E sarebbe anche ora che ci regalassero almeno la soddisfazione di vincere qualcosa, anche questa gara che senza nemmeno Cristiano Ronaldo perde sufficiente appeal al cospetto del tridente che tremare il mondo farebbe se non fosse costituito solo dal talento di Chiesa, di Jack Bonaventura e della punta Immobile o di Zaza di ritorno dalla Spagna. Quanto alle scelte di Mancini, nella probabile formazione dell'Italia ci sarà molto più di un cambiamento e riguarderà oltre all'attacco anche la difesa. Lazzari della Spal dovrebbe avere una chance rispetto a Zappacosta del Chelsea invitato ad accomodarsi in tribuna assieme a Cragno, Biraghi, Rugani, Pellegrini, Zaniolo, Balotelli. Il Portogallo senza CR7? In attacco ci sarà l'ex milanista André Silva e con lui buona parte dei protagonisti del Mondiale.