Italia, il futuro di Conte è in dubbio. Allegri in prima fila per la panchina azzurra

Archiviata la pratica Azerbaijan e staccato il biglietto per Euro 2016, in casa azzurri rimane in sospeso la questione relativa ad Antonio Conte. Il commissario tecnico, che in passato ha già mandato segnali inequivocabili, potrebbe infatti lasciare la panchina subito dopo l'impegno in Francia. Con l'obiettivo qualificazione ormai alle spalle, Carlo Tavecchio guarda al futuro e pianifica le strategie per un suo secondo mandato alla guida della Federazione e per un rinnovo del tecnico salentino: "Per me Conte è il miglior tecnico – ha spiegato il presidente, durante un incontro con la stampa tenutosi al Corriere dello Sport – E' la miglior scelta per il futuro della Nazionale e stiamo facendo di tutto per trattenerlo". Parole che faranno certamente piacere all'ex mister bianconero, ma che non cancelleranno dubbi e ombre su quella che sarà la scelta di Conte dopo gli Europei.
Oriali alleato di Tavecchio – Il termine ultimo per una risposta di Antonio Conte, Tavecchio lo ha fissato intorno alla fine del prossimo mese di marzo. Entro quella data, l'attuale ct dovrà aver sciolto tutte le riserve e aver comunicato la sua decisione. L'obiettivo di Tavecchio è strappare un sì e accompagnare Conte verso i Mondiali del 2018 grazie ad un super contratto. Ovvio che, nell'attesa, il presidente federale e i suoi uomini cominceranno a guardarsi intorno e a fare le necessarie valutazioni. Se Gabriele Oriali, braccio destro di Conte e "complice" di Tavecchio in questa fase di trattativa, non riuscirà a convincere il tecnico partiranno inevitabilmente le telefonate verso i principali candidati alla prestigiosa panchina azzurra.
Allegri in prima fila – I nomi cerchiati in rosso sull'agenda dei dirigenti della Federazione, sono principalmente tre: quelli di Massimiliano Allegri e di Fabio Capello e Marcello Lippi. L'attuale allenatore campione d'Italia, in passato cercato anche da altre federazioni, gode di stima ai piani alti del palazzo federale. Il suo lavoro alla Juventus, e anche quello precedente con l'ultimo Milan tricolore, parlano a favore del livornese che, subito dopo l'addio di Cesare Prandelli, accarezzò l'idea di sedersi sulla panchina italiana. Molto dipenderà dal cammino dei bianconeri in campionato e in Champions League: in caso di stagione "fallimentare", le percentuali di una sua fuga da Vinovo salirebbero di molto.

Capello e la coppia Lippi-Cannavaro – A guardare con interesse l'evolversi della situazione, c'è anche Fabio Capello. Terminata in malo modo l'esperienza con la Russia, il tecnico friulano è in "vetrina" e in attesa che qualcuno lo contatti. Al mister di friulano, l'esperienza e il carattere per guidare la nazionale di certo non manca. Così come non manca anche a Marcello Lippi: anch'egli alla ricerca di proposte interessanti. Il ct campione del Mondo, nonostante preferirebbe un incarico da allenatore di club, non potrebbe rimanere impassibile davanti al richiamo azzurro e, nel caso, sarebbe anche pronto a coinvolgere Fabio Cannavaro: già suo successore in Cina e pronto a ricoprire il ruolo di ct, con il "maestro" viareggino a svolgere compiti di direttore tecnico.
Gli outsider – Ma le nominations per il "Grande Fratello" azzurro, potrebbero anche estendersi ad altri nomi. Sono diversi, infatti, gli allenatori sulla piazza. Carlo Ancelotti, ad esempio, ha già fatto sapere di non essere interessato…anche se, di fronte ad una reale proposta, anche lui potrebbe vacillare. Luciano Spalletti farebbe, probabilmente, carte false per ritornare ad allenare sulla panchina più importante che esista in Italia. Con Roberto Donadoni matematicamente già fuori, dopo la precedente esperienza azzurra, dietro ad Ancelotti e Spalletti scalpitano anche i "disoccupati" Walter Mazzarri e Vincenzo Montella. Chiude il cerchio dei possibili successori alla panchina italiana, anche l'ex ct del Giappone Alberto Zaccheroni: allenatore già contattato, prima della firma di Conte. Infine, esiste una remota possibilità che Tavecchio sorprenda tutti, tirando fuori dal cilindro un nome inimmaginabile. Qualcuno ha fatto il nome di Del Piero, ma sarebbe troppo rischioso dare in mano ad Alex un incarico così importante.