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Italia: il botta e risposta, tra De Rossi e Lotito, avvelena l’ambiente azzurro

Il dopo gara di Oslo è stato ravvivato dal derby, via microfono, tra il centrocampista giallorosso ed il presidente biancoceleste. Motivo della discussione: la presenza invadente, del numero uno della Lazio, al seguito della squadra di Conte.
A cura di Alberto Pucci
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Riparte il campionato e, per fortuna, Claudio Lotito si toglierà i panni (la tuta) del consigliere federale e indosserà nuovamente quelli di presidente della Lazio. Scemato il rumore della vittoria in Norvegia (non accadeva da ben settantasette anni), rimane il fastidioso brusìo delle polemiche fuori dal campo. Le discussioni nate per l'incredibile invadenza di Lotito hanno, purtroppo, rubato la scena ad Antonio Conte e a ciò che i suoi ragazzi sono stati capaci di fare. Che l'imbarazzo e il fastidio sia ai livelli di guardia, ne abbiamo avuto prova nel post gara contro la Norvegia. Daniele De Rossi, avvicinato dai colleghi di Sky, ha commentato candidamente l'inusuale situazione: "La presenza di Lotito? Parliamone il meno possibile, se ho fastidi personali non vuol dire che siano del gruppo – ha sentenziato De Rossi – Io preferisco avere meno gente possibile intorno, ma mi dicono che è giusto che alcuni consiglieri stiano lì, sono 21 e speriamo che non vengano tutti". Un siluro all'incrocio dei pali che Lotito, da buon numero uno, ha respinto con decisione: "Non voglio fare polemica, ma non sono un semplice consigliere federale. Sono molto di più".

Il virale Lotito – Proprio nella domenica dove la Lazio ritrova i suoi tifosi (sono attesi in 15mila, per la sfida con il Cesena), Lotito rischia di venir travolto dalla polemica in seno alla Federazione italiana. L'hasthag #LotitoOvunque è diventato, ormai, gettonatissimo quanto le foto "taroccate" che hanno invaso i social network. Già sotto il tiro dei suoi tifosi e dei suoi detrattori, per quel suo ruspante modo di fare, il presidente biancoceleste non vuole arrendersi: "Quando ricopro il ruolo di consigliere federale mi spoglio di quello di presidente della Lazio – ha dichiarato a Giovanni Floris, in un'intervista per La7 – Il sottoscritto ed il presidente Tavecchio vogliono cambiare il calcio, è per questo che sono nate le polemiche. Ho la delega per le riforme, la mia presenza è funzionale a questo. Sono stato eletto democraticamente, ho ricevuto 19 voti su 20 per diventare consigliere della Lega di Serie A. Insieme a Tavecchio, siamo della politica del fare e non del proclamare". Se il buongiorno si vede dal mattino, Lotito ha già fatto. Fin troppo.

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