Italia: è polemica tra Insigne e Rivera per la maglia numero 10
La sconfitta del Bernabeu passa anche dalla prova insufficiente di Marco Verratti e Lorenzo Insigne. Due terzi del trio delle meraviglie che nel Pescara di Zeman era riuscito a trovare la formula magica sfondando nel grande calcio nazionale ed europeo. C'era anche il terzo tassello, Ciro Immobile, anch'egli in ombra ma è proprio tra la mediana e la trequarti che l'Italia ha pagato il prezzo della disfatta. Il Magnifico in particolare è apparso distratto e spaesato, a pochi giorni dalle ottime prestazioni avute col Napoli. Lui, insieme al centrocampista del Psg, è finito sotto l'occhio del ciclone delle critiche. Tra i molti, anche le parole di Gianni Rivera, formulate prima della gara, e che hanno lasciato il segno.
Le critiche del Golden Boy
Il 3-0 amaro quello incassato dagli azzurri complicherà il cammino verso Russia 2018. Un bruttissimo stop, al di là del risultato, per il modo in cui è maturato. Un colpo psicologico non indifferente che ha lasciato subito il segno. Tra i più delusi a fine gara c'era anche Lorenzo Insigne, che avrebbe voluto rispondere sul campo alle frasi polemiche pronunciate su di lui nel pomeriggio da Gianni Rivera. Ovviamente, senza riuscirci: "La 10 a Insigne? Ormai la può mettere chiunque, la mettono anche i portieri: conta molto meno di una volta". Queste le critiche del pomeriggio dell’ex ‘Golden Boy’ del calcio italiano, bandiera del Milan negli anni ’60 e ’70 e Pallone d’Oro nel 1969.
La replica del Magnifico
Potevano servire da stimolo, sono risultate profetiche, con 90 minuti inutili da parte del folletto napoletano. "Le parole di Rivera? Le critiche le lascio agli altri. Io cerco di dare sempre il massimo e di dimostrare quello che valgo soprattutto in campo. Certo nelle altre partite che avevo giocato con la maglia numero 10 dell’Italia tutti mi avevano esaltato, oggi è andata male".