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Italia: Demetrio Albertini lascia l’Associazione Italiana Calciatori

Il dirigente azzurro mantiene coerentemente la parola data e abbandona l’AIC. La notizia è stata confermata anche dal presidente Damiano Tommasi.
A cura di Alberto Pucci
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Demetrio Albertini saluta l'Associazione Italiana Calciatori, di cui ricopriva la carica di consigliere dal 1994. Le sue dimissioni, le aveva già annunciate questa estate quando, nel pieno della campagna elettorale per la presidenza della Figc, si era sentito in dovere di segnalare a tutto il mondo del calcio l'intenzione di dedicarsi a tempo pieno solo alle problematiche della Federazione. L'annuncio ufficiale dell'addio dell'ex giocatore del Milan, oggi brillante dirigente del nostro calcio, è arrivato nelle ultime ore ed è stato confermato anche dallo stesso Damiano Tommasi, presidente dell'AIC: "Lo ringraziamo per quanto fatto in questi anni – ha dichiarato Tommasi, durante la conferenza stampa organizzata dopo l'odierna assemblea – se sono diventato presidente e sono seduto su questa sedia e' merito suo. Gli abbiamo riconosciuto quanto fatto, nonostante l'esito delle dimissioni". Demetrio Albertini lascia così l'associazione dopo una "militanza" di ben vent'anni. Un lungo periodo passato a prendere le difese dei calciatori e a scontrarsi con i presidenti più focosi come, ad esempio, Claudio Lotito che, nel 2010 di fronte al possibile sciopero, definì l'ex centrocampista rossonero: "Uno che butta benzina sul fuoco".

Tommasi apre a Tavecchio – Il feeling tra Demetrio Albertini e l'Associazione Italiana Calciatori è, quindi, noto da diverso tempo. Anche la scorsa estate, durante il duello all'ultimo voto con Carlo Tavecchio, l'AIC diede il suo massimo sostegno al giovane dirigente azzurro: supporto che, però, non riuscì ad essere decisivo nella corsa alla poltrona più importante del calcio italiano. Salutato con tutti gli onori del caso l'ormai ex consigliere, e digerita la sconfitta di questa estate, Tommasi ha voluto ancora una volta ribadire la disponibilità dell'AIC a collaborare con Tavecchio: "Vogliamo porci come una componente federale che dice la sua soprattutto dal punto di vista tecnico – ha spiegato – Il Consiglio Federale, però, deve svestire i panni del club e vestire quelli della Nazionale". Incalzato dalle domande dei giornalisti presenti, Tommasi ha voluto dire la sua sugli episodi di Juventus-Roma: "Le tensioni non sono state controllate da più parti: non solo dall'arbitro, ma anche dalla panchina e dal pubblico. Tavecchio vuole la tecnologia in campo? È difficile ottenere innovazioni tecnologiche e, comunque, non penso che la tecnologia avrebbe aiutato Rocchi durante la gara di Torino".

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