Italia-Croazia 1-1: Perisic risponde a Candreva (foto/video)
Non riesce a sorprendere l'Italia di Conte contro una buonissima Croazia che all'86' in contropiede ha anche la palla giusta per andare in vantaggio sul 2-1 e chiudere il match con una vittoria che sarebbe stata anche meritata. Un'Italia che esce da San Siro con un 1-1 un po' incolore e che è apparsa in grandissima difficoltà ad entrare in partita e ad imporre il proprio gioco davanti al costante possesso di palla croato e alla facilità di palleggio dei biancorossi che hanno costruito le palle-gol milgliori. E' vero, sono gli Azzurri a rompere gli indugi con Candreva dopo soli 10 minuti ma è solo un fuoco di paglia visto l'immediato pareggio della Croazia su una papera colossale di Buffon. Poi, poca Italia, incostante e lenta nella manovra a centrocampo. Le due punte scelte da Conte, Immobile e Zaza restano impalpabili per quasi un'ora e solamente quando vengono sostituite da Pellé e El Shaarawy si assiste ad una parziale reazione, che però mai convince fino in fondo. Ne arriva un pareggio che frena la corsa dell'Italia ma che lascia gli azzurri a distanze immutate dal pericolo croato, unica nazionale in grado di impensierirci per il primo posto del girone. Poco male, perché con l'emergenza di uomini che aveva oggi il Ct azzurro poteva finire anche peggio. Ultima nota negativa, la serata di violenza e intemperanze dei tifosi croati che da inizio match fino al 30′ del secondo tempo hanno lanciato fumogeni e petardi in campo costringendo l'arbitro a sospendere anche per qualche minuto la partita mentre sugli spalti la polizia ha caricato il settore ospiti reo del lancio di oggetti. Una brutta parentesi che avrà delle ripercussioni nei confronti della nazionale croata da parte dell'Uefa.
Primo tempo: Candreva segna, Perisic risponde.
Test-match che vale un Europeo. San Siro vestito a festa per la partita più importante di questa prima parte di qualificazioni europee, con l'Italia che deve affrontare la voglia di protagonismo della giovane Croazia. Per Antonio Conte un test-match fondamentale per la crescita della propria squadra davanti ad un avversario tecnicamente bravo e di qualità ma soprattutto in un momento in cui gli Azzurri devono fare i conti soprattutto con la dea bendata, viste le tantissime assenze. Parte bene la Croazia, non a caso, con gran possesso di palla e passaggi soprattutto a crentocampo grazie alla regia sapiente di Modric. Per l'Italia, Candreva costretto a stare largo sulla destra, Zaza e Immobile in avanti e Ranocchia in mezzo alla difesa, tra le novità più importanti.
Candreva-Perisic, botta e risposta. Ma proprio nel miglior momento croato sono gli azzurri alla prima vera occasione a trovare il vantaggio: al 10′ minuto dopo una azione prolungata sulla destra, è Candreva che prova la conclusione dalla distanza che trova lo spazio giusto tra portiere e palo per la rete dell'1-0. Che però non dura moltissimo perché i croati ci mettono una manciata di minuti a rimettersi in carreggiata e al 14′ Perisic calcia verso Buffon un rasoterra che beffa il portiere della Juventus e della Nazionale che commette un errore capitale facendoselo passare sotto la pancia.
Infortuni, fuori Modric e Pasqual. Meglio la Croazia dell'Italia con gli ospiti che fraseggiano maggiormente, con calma e precisione, mentre gli Azzurri tentato la verticalizzazione in velocità che non ottiene le sortite volute. I biancorossi mettono pressione soprattutto sulla mediana con il centrocampo italiano in costante difficoltà. Ma a metà primo tempo, sia la Croazia che l'Italia devono cambiare forzatamente due giocatori per infortunio: Soriano per Pasqual e Kovacic per Modric. Cambia poco tatticamente e la partita non ne risente: resta aperta e incerta con al 34′ De Sciglio che prova la semirovesciata plastica in area croata.
Finale croato, Italia in difficoltà. Nel lungo finale di partita, con quattro minuti di recupero a causa dei fumogeni che i tifosi croati hanno lancaito in campo verso il 20′, la Croazia sfiora il vantaggio con Mandzukic che si invola in area e anticipa l'uscita di Buffon. Sulla ribattuta, Ranocchia salva tutto sulla linea di porta calciando lontano. Pericolo sventato dopo un'altra occasione dei croati al 45′ con Buffon che si è fatto trovare pronto sul primo palo a pugni chiusi.
Secondo tempo: i protagonisti sono gli stupidi sugli spalti
Entra El Shaarawy, fuori Immobile. Nella ripresa Conte non cambia i suoi uomini e ripresenta il duo offensivo Immobile-Zaza quasi inesistente nel primo tempo. Subito l'attaccante del Sassuolo prova a cambiare la tendenza all'anonimato con un sinistro dalla distanza dopo soli 3 minuti di gioco. Imitato qualche istante dopo da Mateo Kovacic prima del primo cambio di Conte che inserisce El Shaarawy al posto della punta del Borussia Dortmund, Ciro Immobile con il milanista che si pone sull'esterno mancino.
Pressing croato. Ma è la Croazia a fare paura con un possesso palla incredibile che sfianca il centrocampo azzurro incapace di rubare la sfera agli avversari correndo a vuoto in mezzo al campo. Gli ospiti son messi meglio trovando sempre un compagno libero soprattutto sulla destra con capitan Srna che diventa un vero e proprio attaccante aggiunto, costringendo El Shaarawy a fare spesso l'esterno sulla linea difensiva dell'Italia, con non pochi problemi nel gestire la pressione croata.
Stop per lanci di fumogeni e petardi. Al 15′ Conte si gioca anche la carta Graziano Pellè, al posto di Zaza, rivoluzionando l'intero attacco azzurro per cercare di alzare il baricentro. E al 22′ proprio il rossonero cerca la soluzione personale con un movimento a rientrare e un destro che si spegne di poco sopra la traversa. Ma al 25′ la gara viene fermata dall'arbitro Kuipers che davanti al ripetuto lancio di fumogeni e petardi al 31′ manda le squadre negli spogliatoi a tempo indeterminato mentre sugli spalti la polizia carica il settore ospiti da dove provenivano i lanci.
Ultimi lampi azzurri ma è la Croazia a sfiorare il gol. Dopo 10 minuti di pausa forzata inizia una mini partita di 15 minuti con l'Italia che parte in attacco grazie a Pellè che tiene bassissima la linea difensiva degli ospiti e ad un El Shaarawy che nel giro di 80 secondi prova il tiro in tre occasioni mettendo in grave difficoltà la difesa avversaria. Ma è la Croazia ad avere sui piedi la palla gol più limpida a 4 dal termine quando Perisic in contropiede solo davanti a Buffon chiude troppo il diagonale sul secondo palo, facendo uscire la palla del vantaggio di un soffio.