Italia, Conte: “Vinciamo la paura. Io via? Mi avevano promesso altro…”
Il calcio e lo sport non devono fermarsi di fronte agli agghiaccianti attentati dei terroristi. Impossibile però rimanere impassibili, anche perché tra qualche mese tutto il continente calcistico volerà in Francia: proprio la nazione colpita al cuore, prima di Bruxelles. Intervenuto in conferenza stampa per parlare della sfida contro la Spagna, inevitabilmente Conte si è ritrovato a commentare i terribili fatti accaduti nelle ultime ore: "Questa è la seconda volta che capita di parlare di questi attentati – ha dichiarato il ct azzurro – Era già successo prima dell'impegno contro il Belgio. E' un momento difficile e quello che è accaduto deve farci riflettere e lzare a tutti le antenne. Europei e Mondiali sono manifestazioni di festa e spero che questi fatti non creino problemi. Spero che in Francia ci sia grande sicurezza. Non dobbiamo abituarci a questi fatti e non bisogna mollare di un millimetro".
La frecciatina a Tavecchio
"Inutile negarlo, siamo preoccupati – ha continuato il mister – Ora però dobbiamo concentrarci sull'evento sportivo, che deve essere anche una risposta a chi ci vuole mettere paura. Se subentra quella, è la fine di tutto e non usciremo più di casa. Bisogna alzare il livello di guardia e cercare di combattere questi atti orribili. La partita contro la Spagna? Importante, cosi come quella successiva. Hanno un grande valore, anche perché dopo non ci saranno altri impegni". Nella lunga chiacchierata con i giornalisti, il tecnico salentino è tornato a parlare del suo addio: "Quello che mi dispiace è che si cerchi sempre la polemica e il titolo ad effetto – ha concluso Conte – Non c'è mai stato un giorno in cui mi sia pentito della mia scelta di diventare ct. L'esperienza mi ha riempito d'orgoglio, ma alla fine mi sono sentito poco utilizzato nonostante mi avessero promesso di farmi lavorare di più".
Buffon: "Non abituiamoci al terrore"
In conferenza stampa accanto al ct Conte c'era anche il portiere, Gigi Buffon, che è tornato su quanto accaduto in Belgio. "Non dobbiamo abituarci a questo, è un qualcosa di disumano – ha ammesso -. Dobbiamo mantenere lucidità e costanza per sentirci sconvolti dopo queste aggressioni alla nostra libertà". Inevitabile la domanda sul record d'imbattibilità raggiunto con la Juventus nel derby col Torino. "L'ho condiviso con un gruppo di lavoro stupendo. Adesso devo solo migliorarlo, sono già a 42 minuti…". Sul futuro di Morata il pensiero è chiaro: "Credo che la sua situazione dipenda solo e soltanto dal Real Madrid".