Italia, Conte lancia Pellé: “Può essere l’uomo giusto”

Nella vita non è mai troppo tardi. Non lo è nemmeno per Graziano Pellé che a 29 anni, ripudiato in Italia e sbocciato in Olanda, debutta in Nazionale dopo aver segnato gol a raffica. Come urlare a squarciagola sperando che qualcuno si accorga di te. Lo ha fatto Antonio Conte nella speranza di aver trovato quel calciatore di peso che, per caratteristiche e affinità tattiche, s'avvicina a Bobo Vieri. Il classico ariete d'area di rigore per scardinare anche le difese più arroccate. "Pellé può essere un giocatore importante – ha ammesso a Rai Sport -, perché ha fisico ed è l'ideale quando affronti avversari che si raccolgono nella loro area. In quei momenti è fondamentale avere un attaccante che sappia difendere bene la palla e offrirci alternative nella giocata, in rosa non abbiamo calciatori con le sue caratteristiche". L'Azerbaijan è stata un'utile banco di prova al riguardo, a Palermo l'Italia ha faticato anche contro un avversario di caratura inferiore a trovare la via del gol. La doppietta di Chiellini ha sbrogliato la matassa ma le difficoltà sul tavolo restano. "Noi abbiamo tirato 22 volte verso la porta, l'Azerbaijan solo 2… numeri indicativi e che mi confermano che dobbiamo essere più cattivi in zona gol. Abbiamo attaccato tanto ma non basta, come accade in Champions League quando in porta si arriva a tirare anche un paio di volte al massimo 1-2 volte. Va detto, però, che se vogliamo dare un giudizio alla prestazione sulla base della goleada o meno è sbagliato".
Il cambio della guardia al timone della Nazionale dopo il tonfo al Mondiale in Brasile ha riportato entusiasmo e attenzione attorno ai colori azzurri: le vittorie aiutano, così come l'aver messo da parte (almeno per il momento) la figura di Balotelli divenuto inviso a tutti, tanto ai compagni di nazionale quanto ai tifosi. "Mi fa piacere che tanti spettatori ci seguano dalla televisione – ha aggiunto Conte -. Pure questo è segno che la gente si diverte e che vede che questa Nazionale in campo mette il cuore".