Istanbul, cronaca di una giornata d’inferno per i tifosi del Napoli
Che potesse essere una trasferta a rischio, lo sapevano tutti. Ma che la serata di Istanbul si trasformasse in un incubo per molti tifosi italiani, nessuno se lo poteva immaginare. Nonostante le minacce pubblicate sul web nei giorni scorsi dagli hooligans turchi, sono stati molti i tifosi azzurri che hanno seguito il Napoli in Turchia. Un viaggio lungo e faticoso, che ha avuto il suo momento più terribile nelle ore precedenti alla gara: quando un gruppo di ultrà del Besiktas ha affrontato gli italiani, all'interno di una stazione della metropolitana. Dalla rissa tra le due fazioni, è uscito sanguinante un giovane tifoso azzurro che, dalle prime ricostruzioni, avrebbe ricevuto una coltellata ad un gluteo. Un attacco premeditato quello dei supporter locali che, dopo la trasferta di Napoli, avevano giurato vendetta ai rivali partenopei.
Sarri blindato e l'episodio del San Paolo
La grande tensione si è respirata non solo fuori dalla "Vodafone Arena", ma anche dentro. All'interno dello stadio i tifosi napoletani sono stati isolati in un settore, per evitare l'eventuale contatto con i gruppi locali. Speciale trattamento è stato riservato anche a Maurizio Sarri che, dietro la sua panchina, ha dovuto attendere l'arrivo delle forze dell'ordine per poter rimanere nella sua area tecnica senza il pericolo che gli piovesse qualcosa addosso. Una serata da horror: il tanto temuto secondo "round" della battaglia metropolitana andata in scena tra le due tifoserie.
Nel match d'andata, giocato al San Paolo, furono infatti i tifosi del Napoli a tentare di aggredire i rivali turchi giunti fino a Fuorigrotta per tifare Quaresma e compagni. Nel parapiglia fuori dall'impianto napoletano, come riportato da "Il Corriere del Mezzogiorno", ne aveva fatto le spese anche un 15enne tifoso del Besiktas: picchiato da alcuni napoletani e subito trasportato in ospedale per una ferita alla testa.