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Islanda, la favola continua: Inghilterra battuta e quarti conquistati

Dopo il vantaggio lampo di Rooney, la nazionale islandese ha saputo capovolgere il risultato e vincere meritatamente. Domenica gli islandesi affronteranno i padroni di casa francesi. Male la squadra britannica, poche volte pericolosa e fischiata dai propri tifosi.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la Spagna, anche l'Inghilterra. E' un Europeo off limits per molte big del vecchio continente: alcune in evidente difficoltà e altre buttate fuori in maniera traumatica. Non è servito un referendum per far uscire dall'Europa del calcio l'inconcludente armata inglese. Sono invece bastati undici giocatori dotati di grinta e tecnica, per mandare a nanna "Sir Roy" e i suoi sogni di gloria. E così, dopo il cielo azzurro su Saint Denis, quello di Nizza si è colorato del blu intenso della maglia islandese: squadra ormai non più rivelazione del torneo che, tra pochi giorni, affronterà i padroni di casa della Francia. La terza sfida ufficiale tra le due nazionali, ha regalato il primo successo (storico) della squadra nordica. Se la squadra di Lagerbäck ha perso solo una delle sue ultime dieci partite competitive ed è imbattuta in questi Europei, un motivo ci sarà. Domenica prossima proverà a scoprirlo Didier Deschamps.

Inghilterra gelata

Con ancora negli occhi e nel cuore l'impresa degli Azzurri, gli appassionati italiani si sono messi comodi sul divano per Inghilterra-Islanda. E hanno fatto bene, perché la sfida ha mantenuto subito le promesse della vigilia. I due gol nei primi sei minuti (rigore di Rooney e pareggio di R. Sigurdsson), hanno alzato la temperatura dell'Allianz Riviera di Nizza: bellissimo stadio, preso d'assalto da due tifoserie rumorosissime. Ad alzare i decibel del tifo ci ha pensato soprattutto quella islandese che, dopo il tentativo alto di Dele Alli, è saltata sui seggiolini al sorpasso di Sigthorsson: bravo e fortunato a battere Hart con un tiro non irresistibile. Con Vardy inspiegabilmente in panchina, l'Inghilterra si è giocata la carta dell'orgoglio e Kane si è visto negare il pareggio da Halldórsson al 28esimo.

Alla spinta britannica, l'Islanda ha risposto con una difesa ordinata e con qualche incursione offensiva che ha spaventato la nazionale dei Tre Leoni. Poco dopo la mezzora, Skulason ha tentato di pescare il jolly dai 30 metri con un tiro potente finito fuori di poco. Stessa sorte è capitata a Rooney, qualche minuto più tardi. Il copione non è cambiato fino al duplice fischio dell'arbitro Skomina che, dopo un minuto di recupero, ha mandato tutti negli spogliatoi sotto i mugugni e i fischi di molti tifosi inglesi.

Difesa impenetrabile

Ad inizio ripresa Roy Hodgson ha gettato nella mischia Wilshire, al posto di uno spento Dier. Una mossa disperata che, in realtà, non ha prodotto inizialmente gli effetti desiderati. Lenti e macchinosi, gli inglesi hanno sbattuto spesso contro il muro avversario e, anzi, rischiato di prendere il terzo sberlone al 55esimo quando R. Sigurdsson si è inventato una rovesciata volante in area di rigore che, per sua sfortuna, è finita contro il corpo di Hart. Al 60esimo è arrivato il momento di Vardy, entrato al posto di un evanescente Sterling: giusto il tempo di vedere dal campo una "ciabattata" di Kane finita tristemente sul fondo.

Nel secondo tempo, il giro palla continuo dell'Inghilterra non ha prodotto vere e proprie occasioni da gol. Più concreta l'Islanda che, al 2esimo, ha mandato in avanscoperta il difensore Saevarsson che ha calciato con il mancino sfiorando la traversa di Hart. A sette minuti dal termine, Hart è stato ancora una volta decisivo sul tiro di Gunnarsson: arrivato a tu per tu con il portiere inglese dopo essere partito in missione solitaria nella metà campo inglese. L'assedio inglese, nel finale, è servito solo per aumentare i rimpianti britannici e rendere onore alla bravura degli islandesi: ora attesi nei quarti di finale dalla Francia.

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