Is Arenas, arrestati Cellino e il sindaco di Quartu

Sono stati arrestati in mattinata il presidente del Cagliari Massimo Cellino, il sindaco di Quartu, Mauro Contini (colto da malore, è stato ricoverato in ospedale), e l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Stefano Lilliu. E' l'ennesimo atto dell'inchiesta giudiziaria che aveva già portato in carcere due dirigenti del Comune e ai domiciliari l'impresario responsabile dei lavori allo stadio Is Arenas. La vicenda era cominciata lo scorso 29 novembre quando, in esecuzione del mandato della Procura di Cagliari, erano finiti dietro le sbarre due dirigenti del comune di Quartu, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala. Al primo fu subito riconosciuto la misura dei domiciliari. Andrea Masala, dopo 2 mesi, è stato scarcerato di recente. Per l’imprenditore Antonio Grussu, invece, erano stati disposti subito i domiciliari. L'accusa – tentato peculato e falso ideologico – è legata al filone d'inchiesta sull'utilizzo di parte dei soldi destinati al piano integrato d'area per la costruzione dell'impianto del club isolano.
Pericolo d'inquinamento probatorio. Fa perno su questo l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip, Giampaolo Casula. "Una misura meno afflittiva, tenuto conto che gli indagati verrebbero a conoscenza delle intercettazioni telefoniche e ambientali in atto, non sarebbe una adeguata garanzia", precisa l' ordinanza di 56 pagine. Le accuse restano quelle che avevano portato ai precedenti arresti di novembre, con "la sussistenza – sottolinea il Gip – di gravi indizi di colpevolezza per tutti e tre". Il giudice fa riferimento anche ai rapporti di antica amicizia fra Cellino e Contini: "Se sono diventato presidente del Cagliari è colpa sua – dice in una intercettazione il patron rossoblu – Mauro è quello che mi ha portato per la prima volta a vedere una partita al Sant'Elia".
Spiccate capacità delinquenziali. Nel sottolineare il pericolo di reiterazione del reato il giudice scrive: "Tale pericolo risulta accentuato dalle spiccate capacità delinquenziali di Cellino, capace – si legge nell'ordinanza – di qualunque sotterfugio pur di raggiungere i propri scopi: è del resto egli stesso che spiega al telefono, come la scelta di Quartu sia stata determinata dalla disponibilità del Comune alla cessione del proprio campo di calcio, definito un campo di patate, e soprattutto perchè gli avrebbero permesso di realizzarlo con una semplice autorizzazione piuttosto che con una vera e propria concessione edilizia. Spiega tra l'altro di aver fatto fare i lavori nel periodo estivo per evitare contestazioni (lasciando intendere di conoscere l'esistenza dei vincoli ambientali del sito)".
Le intercettazioni. "Se avessimo avuto un sindaco tifoso del Cagliari dopo Delogu (ex primo cittadino), non avrei avuto problemi con stadi e tutto. Ci è capitato uno che non gliene sbatteva un c… del Cagliari, …cumenti olisi (come vuoi in sardo), e uno che lo odia come Zedda (attuale sindaco). Cos'è colpa mia? E meno male che c'avevamo Mauro Contini (sindaco di Quartu arrestato) che è tifoso del Cagliari, a Quartu e capisce quanto è importante la squadra". Questo lo stralcio di un'intercettazione telefonica – risalente al 3 ottobre 2012 – in cui il presidente del Cagliari, Massimo Cellino si lamenta delle difficoltà incontrate per realizzare l'impianto.
- Lavori fatti in estate per non dare nell'occhio. Dalle intercettazioni raccolte su Cellino emergerebbe anche l'escamotage dei lavori svolti d'estate per non dare troppo nell'occhio. "L'ho fatto a giugno, luglio, agosto, dottore, perché se lo comincio adesso non lo faccio più, perchè si comincia a muovere gli ambientalisti, paesaggistica, gli amici della terra, gli amici delle rane sultane… non avremo fatto più nulla. Io l'ho fatto a giugno, luglio, agosto. Sono andati in ferie, sono tornati e si sono trovati lo stadio nuovo, non potevano fare più nulla. Se non lo facciamo sotto ferragosto, lo stadio, noi non lo facciamo mai, eh".
L'inchiesta. Il tentato peculato ipotizzato dal pm, Enrico Lussu, fa leva sul tentativo di appropriarsi di quasi 750 mila euro, somma a disposizione del dirigente responsabile del servizio, stanziati per il Piano integrato d’area di Serpeddì e Is Arenas. Secondo la Procura sarebbero state prodotte dichiarazioni false, sostenendo di aver realizzato gran parte delle opere dando così al Comune un mandato di pagamento per oltre 600 mila euro. Le false dichiarazioni riguardano i dirigenti comunali e la realizzazione di viabilità, parcheggio, recinzione, illuminazioni e reti elettriche attorno allo stadio. L’inchiesta – che si concentra anche su eventuali reati ambientali vista la vicinanza della struttura al Parco di Molentargius – ebbe inizio dopo che, in occasione della partita Cagliari-Roma dello scorso mese di settembre, il presidente del Cagliari Massimo Cellino aveva invitato i tifosi ad andare allo stadio nonostante la Prefettura avesse disposto l'obbligo di giocare la gara a porte chiuse.