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“Io non conto più niente”, che tristezza le parole di Totti

Il capitano, amareggiato, replica così a un giornalista spagnolo che avrebbe voluto intervistarlo dopo il match col Real. “Aspetti me? Inutile”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Aspetti me? Io non conto più niente". E' la frase che Francesco Totti mormora passando, mentre guadagna l'uscita dell'Olimpico. La Roma ha perso il match di Champions contro il Real Madrid (andata degli ottavi di finale), gara che ha visto (quasi) interamente dalla panchina. Spalletti gli ha riservato spiccioli d'incontro: ironia della sorte, è subentrato poco dopo il raddoppio di Jesé. Amarezza su amarezza. Delusione che va ad aggiungersi alle parole pronunciate dal tecnico alla vigilia della sfida contro gli spagnoli. "In questo momento devo pensare alla Roma – ha ammesso il tecnico – non c'è spazio per i sentimentalismi. Per vincere le partite ci vuole forza, corsa, disponibilità a sacrificarsi. L'esperienza non basta. Devo pensare alla squadra non ai singoli".

Stagione anonima, sia per il campionato dei capitolini – al di sotto delle attese – sia per un futuro a breve termine – il rinnovo del contratto – che resta nebuloso. Tutto molto diverso da come se l'era immaginato. Tutto molto diverso da quella promessa di prolungamento dell'accordo che gli consentirebbe di essere in campo fino a 40 anni e poi appendere le scarpette al chiodo passando a ruoli dirigenziali. Da mesi – anche in quelli di crisi – Totti non parla, almeno fino a mercoledì sera, fino a quel "non conto più niente" che fa molto rumore. Alla soddisfazione dei complimenti rivoltigli da Zidane e Cristiano Ronaldo, alla grande attenzione mediatica ricevuta dai media iberici ha fatto da contraltare una serata di Coppa da dimenticare, non solo per il risultato.

Quattro minuti in campo, come si fa coi ragazzini che butti nella mischia quando la gara ha fatto il suo corso e non c'è pericolo d'altro. Lui, il capitano, era abituato a decidere le partite. A Madrid ancora ricordano i suoi guizzi, le prodezze balistiche, il gol che ammutolì il Bernabeu. Nella Capitale, invece, è andato tutto storto: a cominciare da quel maledetto infortunio che lo ha stoppato sul più bello, retrocedendolo di fatto dietro le quinte. "Io non conto più niente", che tristezza sentirglielo dire.

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