Inzaghi: “Allenerò per altri trent’anni”
Ultima conferenza stampa prepartita stagionale per Pippo Inzaghi che, anche se non lo dice, sa benissimo che domani si chiuderà la sua avventura in rossonero, durata quattordici anni tra campo e panchina. Inzaghi è felice di terminare il campionato contro l’Atalanta, la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio: “Non sono rassegnato. La società vuole cambiare? Mi sembra normale, ma finché non mi diranno niente io darò tutto. Nel caso opposto li ringrazierò. Io allenerà per altri trent'anni. Ora però penso a chiudere bene a Bergamo, una città a cui sono legato molto. Lì la gente mi ricorda con affetto. Andremo lì per fare una buona partita.”. Inzaghi ha speso poche, ma splendide, parole per Carlo Ancelotti che mercoledì prossimo potrebbe decidere di tornare sulla panchina rossonero: “Ancelotti è un amico e uno dei migliori del mondo.”
Ci saranno parecchie novità nell’ultimo Milan della stagione. Perché non sono al top Pazzini e il ‘Faraone’ El Shaarawy e probabilmente salteranno la sfida Diego Lopez e Jermey Mènez: “Contro il Torino il tridente formato da Honda, Pazzini, El Shaarawy ha fatto molto bene. Se avessimo sempre giocato con lo spirito di squadra mostrato contro il Toro non saremmo lì in classifica. El Shaarawy e Pazzini hanno qualche problema. De Sciglio sta bene. Diego Lopez e Mènez non stanno bene. In panchina ci saranno dei giocatori della ‘Primavera’, vedremo se esordirà qualcuno. Dobbiamo guardare avanti anche se l’ultimo periodo è stato buono, abbiamo iniziato tardi a giocare nuovamente da squadra. Abbiamo la possibilità di finire bene a Bergamo, a testa alta.”
Inzaghi è convinto che il Milan dalla prossima stagione tornerà a lottare per i massimi obiettivi. Perché il nuovo allenatore troverà una buona base e perché Galliani rinforzerà ulteriormente la squadra: “Sono sicuro che il Milan tornerà ai suoi livelli. La società si sta muovendo bene, io parlo tutti i giorni con Galliani. Ci sono tanti giocatori bravi moralmente. Se riusciamo a far lavorare tutti come Honda saremmo a buon punto, il giapponese lavora dieci ore al giorno.”