Inzaghi: “Al Milan per sempre. Io da record più di Messi e Ronaldo”

"Al Milan per sempre". Pippo Inzaghi parla così del futuro: oggi sulla panchina della Primavera, domani (magari) su quella della prima squadra. E c'è già chi lo vorrebbe al posto di Allegri a fine stagione. Quasi un sogno per chi, come lui, alla maglia rossonera ha dato tutto. Avesse potuto fermare il tempo, lo avremmo visto ancora lì, nei pressi dell'area, a ballare sul filo del fuorigioco, a fiondarsi come un rapace sulla palla, a far gol. Alla sua maniera. Micidiale come sempre. Il gol e le vittorie, ma quella era un'altra squadra… "Eravamo un gruppo di assatanati – afferma ai microfoni della trasmissione la ‘Tribù del Calcio' -. Vincevamo la Champions? Non bastava, volevamo la Supercoppa. E poi l'Intercontinentale. Adesso che alleno i ragazzi cerco di trasmettere quella fame di vittorie che avevamo noi". I ricordi più belli, tanti e tutti vissuti sul grande palcoscenico europeo: la doppietta nella finalissima di Atene segnata al Liverpool (Champions, edizione 2007) è già leggenda per il popolo milanista. "In realtà io sento forse più mia la Champions del 2003, quella che vincemmo a Manchester ai rigori contro la Juventus". Dodici gol in totale, dai preliminari fino al big match: un marchio di fabbrica. "Poi ne segnai uno al Siviglia nella finale di Supercoppa e 2 al Boca Juniors nella finale Intercontinentale. Cinque gol in tre finali, tutte vinte. Non c'è riuscito nessuno, nemmeno Messi o Cristiano Ronaldo". Rimpianto, uno solo: non aver giocato abbastanza con Ibrahimovic. Il sogno? Semplice: "Restare al Milan per tutta la carriera".