Intermediazioni d’oro: giro d’affari di 1 miliardo di dollari
Il mercato degli agenti nel calcio è in continua ascesa. Dal 2013 ad oggi, infatti, stando ai dati rilevati dal rapporto della Fifa “Transfer Matching System”, il peso di queste figure professionali nel mondo delle trattative è cresciuto vertiginosamente nell’ultimo triennio toccando un volume d’affari di circa 1,1 miliardi di dollari.
Chi utilizza e chi sono gli agenti Fifa?
Secondo le norme Fifa che regolano a tutto tondo il corretto funzionamento delle transazioni nelle sessioni di mercato, ciascuna delle tre parti coinvolte in un trasferimento (il club cedente, quello acquirente ed il giocatore) ha la possibilità di avvalersi di uno o più intermediari. Da segnalare in maniera rigorosamente ufficiale nel momento in cui i documenti relativi al trasferimento vengono regolarizzati e trasmessi alla Fifa. Una consuetudine, questa che dagli anni ’70, quando Antonio Caliendo s’inventò la professione, ad oggi, ha subito una evoluzione che è stata lo specchio stesso della trasformazione intercorsa nel calcio.
Una pratica legale che si è man mano consolidata nel corso degli ultimi anni e che, specie per i grandi gruppi specializzati (Doyen sports, MJF, Usfa management, Rogon e altri) o per i singoli capitani di ventura (Jorge Mendes, Mino Raiola, Jorge Mendes o Jonathan Barnett), è stata una vera e propria miniera d’oro.
Il ruolo degli intermediari
Passando ai dati relativi al rapporto Fifa, nello stesso, si nota che dal 2013 ad oggi, su 8.018 trasferimenti che hanno portato a acquisti/cessioni/prestiti/svincoli, la maggior parte della fetta di mercato è stata “consumata” dai calciatori che si fanno assistere dagli agenti Fifa, seguita dagli intermediari che rappresentano i club acquirenti (3.655) e quelli che rappresentano i club cedenti (836). Dal 2013 inoltre, il 19,6% di tutti i trasferimenti internazionali ha coinvolto almeno un intermediario: percentuale che sale al 47,9% nei trasferimenti in cui è previsto un costo per chi acquista.
Nel solo 2016 poi, sono stati 1.125 i trasferimenti internazionali in cui il club acquirente si è affidato ad un intermediario: un aumento del 17,1% rispetto al 2015, nonché nuovo record assoluto.
Classifica per nazioni: Inghilterra prima, Italia subito dietro
Concentrandoci sull’utilizzo degli intermediari per quanto concerne i soli club acquirenti, in Europa ad averli impiegati maggiormente (rispetto al totale dei trasferimenti) sono stati i club inglesi (37,7%, che sale al 67% considerando i trasferimenti onerosi). In altre parole, quando una società britannica decide di acquistare un calciatore dietro pagamento del cartellino, 2 volte su 3 si affida agli agenti Fifa. In questa speciale classifica, a seguire proprio l’Italia (paese nel quale è nata questa figura) col 35% (64% in caso di trasferimento oneroso). Poi Danimarca (24,8%) e Germania (21,9%).
Notevolmente meno comune invece, l’utilizzo di intermediari nel caso di cessione di un giocatore: nel 2016 ci sono stati “solo” 238 trasferimenti di questo tipo. Una logica comprensibile se si considera che, nel momento di cedere un calciatore, la società di appartenenza abbia tutti gli strumenti "in proprio" per poter concludere l’affare senza per questo usufruire di un agente in particolare.
I compensi degli agenti
Il rapporto della Fifa poi, spiega chiaramente il fenomeno dell’esplosione delle commissioni corrisposte agli intermediari. Con l’aumento delle operazioni con agenti, infatti, è aumentato anche il costo degli stessi. La spesa per gli incarichi è cresciuta negli ultimi anni e ha raggiunto un nuovo picco massimo. Nel 2016 i club acquirenti versano 277 milioni di dollari in commissioni agli intermediari, mentre 91 milioni di dollari per gli intermediari per le cessioni, per un totale di 368 milioni di dollari.
Italia e Inghilterra producono il 58% sul totale di spesa
Il volume d'affari è pazzesco. Dal 2013 la spesa complessiva per le commissioni è salita a 1,1 miliardi di dollari, di cui il 98,1% da club Uefa, che hanno versato, in totale, ben 1,08 miliardi di dollari, mentre il resto del mondo solo 21 milioni di dollari. Non a caso, i primi 10 paesi in termini di spesa per le commissioni sono tutte affiliate all’Uefa, primo paese non europeo: il Brasile 13°. Al top della classifica per nazioni troviamo ancora le società inglesi, che hanno speso 381 milioni di dollari negli ultimi quattro anni, a seguire ancora l’Italia, con 256 milioni di dollari (i due paesi rappresentano il 58,0% di tutta la spesa globale), la Germania a "solo" 95,6 milioni di dollari e la Francia staccatissima a quota 28,5. Insomma, vuoi un mestiere redditizio? Diventa agente Fifa.