Inter, Sneijder: a Madrid mi chiamavano Whiskey, oggi sono da Pallone d’Oro

In una bellissima intervista rilasciata ad "AS" Wesley Sneijder si è raccontato, a pochi giorni dall'assegnazione del trofeo piu' prestigioso nella carriera di un calciatore. Le ultime indiscrezioni vogliono Sneijder fuori dal podio del Pallone d'Oro, ma l'olandese non si dà per vinto e conferma di meritarsi il premio.
Anche perchè sarebbe un "riscatto" totale contro chi non ha creduto in lui e nei confronti di un periodo della sua vita non positivo. A Madrid, con la maglia del Real, Sneijder non è mai "esploso", in un club in cui aveva perso il senso della realtà, tanto da venire ribattezzato ironicamente "Whiskey" Sneijder per le sue abitudini notturne.
Sneijder spiega queste ‘bravate’ e racconta: “Uscivo molto, questo è vero. Poi c’è stato un momento in cui mi sono svegliato ed ho pensato: ‘Wesley, cosa stai facendo? Hai qualità, sei nel miglior club al mondo, cosa stai facendo?’. Da quel momento lì questo stile di vita è cessato”.
Al Bernabeu non è mai stato capito fino in fondo, forse non c'era tempo, di certo non c'era mai stata grande fiducia attorno a lui e così esplose soltanto in nerazzurro, ma Sneijder ha confermato quanto sia stato doloroso per lui lasciare il Real Madrid: “E’ stata una ferita ed il momento più difficile è stato quando sono stato costretto a lavorare in un campo da solo. Mi sentivo come in prigione. Alla fine ho accettato e me ne sono andato anche se con il dolore, che ora non c’è più. L’Inter mi ha fatto passare tutto”.
Parlando invece del Pallone d’Oro, Sneijder, che oggi è stato ’spodestato’ da "La Gazzetta dello Sport", ha spegato che si considera alla pari degli altri pretendenti del Barça (Iniesta, Messi e Xavi): “Onestamente penso di meritarmelo, ho centrato il triplete, sono arrivato in finale ai Mondiali, dove ho fatto cinque gol. Tutti mi dicono che lo merito”.