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Inter-Milan, tutti i gol di Ibrahimovic nei derby di Milano

A quasi otto anni di distanza Zlatan Ibrahimovic tornerà a disputare il derby di Milano, una sfida che lo ha visto protagonista con entrambe le maglie e in cui ha segnato 6 gol: 2 con la maglia dell’Inter e 4 con quella del Milan. Questa lista si allungherà stasera oppure rimarrà questo il contributo al  derby della Madonnina? Lo sapremo tra qualche ora.
A cura di Vito Lamorte
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Zlatan Ibrahimovic ha già scritto il suo nome nella storia del derby di Milano. L'attaccante svedese ha vestito le maglie di entrambi i club meneghini e ha segnato 6 gol nelle stracittadine: 2 con la maglia dell'Inter e 4 con quella del Milan. A quasi otto anni di distanza Zlatan Ibrahimovic tornerà a disputare il derby di Milano, una sfida che lo ha visto protagonista con entrambe le maglie. Ibracadabra ha vinto la classifica cannonieri sia con i nerazzurri (2008-09, 25 reti) che con i rossoneri (2011-12, 28 reti) e vuole lasciare l'ennesima firma sul rettangolo verde di San Siro nel derby della Madonnina.

La prima volta e l'intesa con Stankovic

Il primo derby di Milano di Zlatan è datato 28 ottobre 2006. A San Siro l'Inter era avanti 2-0 quando partì un contropiede terrificante che vide protagonisti Stankovic e Ibrahimovic: lo svedese con un tocco sotto ha evitato la scivolata di Nesta e con una conclusione di destro ha battuto Dida. L'intesa con il centrocampista serbo sembrava essere adatta alle stracittadine e si è ripetuta a parti invertite anche nella stagione Serie A 2008-2009. Deki andò a raccogliere il pallone sulla spizzata di testa di Ibra e ha battuto Abbiati con un destro fulminante sul primo palo.

Gol e assist: Ibra decide il derby per l'Inter

I gol con la maglia dell'Inter nei derby si esauriscono già al primo anno: dopo aver timbrato nella gara d'andata, Ibrahimovic siglò il punto della vittoria nella sfida dell'11 marzo 2007. Quello che doveva essere il "derby di Ronaldo" divenne il "derby di Ibra", che con l'assist a Cruz e il gol a 15′ dal termine incise a fuoco il suo nome nella storia della stracittadina meneghina.

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[…] Quando sono arrivato in Italia, tutti dicevano che ero un giocatore fantastico, ma che non segnavo tanti gol. Sarei curioso di sapere cosa hanno da dire adesso […]

(Ibrahimovic al quotidiano Aftonbladet, 03 giugno 2009)

La sfida alla curva Nord: rigore perfetto e sguardo in alto

Dopo un anno a Barcellona, con alterne fortune e un rapporto difficile con Guardiola, Ibra decise di tornare in Italia ma sull'altra sponda del Naviglio. Il Milan lo accoglie come un eroe e lui subito indossa l'armatura: in occasione del primo derby ci mette 5′ a lasciare il segno. Fallo di Materazzi proprio sullo svedese e calcio di rigore: il numero 11 rossonero si è presentato davanti a Castellazzi e dopo averlo spiazzato ha rivolto lo sguardo verso la curva dei suoi vecchi tifosi.

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L’inutile doppietta e lo scudetto svanito

Dopo il primo dispiacere ai suoi ex tifosi, Ibra si è ripetuto nella finale della Supercoppa Italiana 2011 a Pechino vinta in rimonta dal Milan proprio grazie alle reti dello svedese e di Boateng, che resero vana quella di Sneijder per l'Inter, e da lì a pochi mesi riuscì a ripetersi con una doppietta nel derby di ritorno della stagione 2011/2012 ma i rossoneri persero il derby alla penultima giornata e diedero addio alle ultime speranze scudetto. Il primo gol arrivò dagli undici metri, con tanto di linguaccia di Julio Cesar prima della trasformazione, ma il secondo è un'opera d'arte: controllo orientato e tocco sotto sull'uscita del portiere nerazzurro. Questa lista si allungherà stasera oppure rimarrà questo il contributo al  derby della Madonnina? Lo sapremo tra qualche ora.

Dietro c'era tutta la mia squadra: facevano affidamento su di me, non potevo sbagliare! Davanti invece avevo il portiere e alle sue spalle la curva degli ultras dell'Inter. Erano come impazziti: urlavano, fischiavano, facevano di tutto per condizionarmi, alcuni di loro cercavano di accecarmi con i laser e mi arrivavano luci verdi su tutta la faccia. Zambrotta s'infuriò e andò dall'arbitro: «Come fa a tirare così?» Ma che cosa si poteva fare? Andare a frugare in giro per gli spalti? Certo che no, e poi io ero perfettamente concentrato, avrei potuto avere addosso anche dei fari abbaglianti o dei riflettori. Volevo solo prendere la rincorsa e tirare, sapevo esattamente dove: la palla sarebbe entrata alla destra del portiere. Rimasi immobile un paio di secondi e certo, sentivo di non poter fallire, ero obbligato a mettere in rete. Avevo cominciato la stagione sbagliando un rigore, non poteva succedere di nuovo. Ma non dovevo nemmeno pensarci. Non bisogna mai pensare troppo, in campo. Finalmente arrivò il fischio dell'arbitro, presi la rincorsa e tirai. Successe esattamente come avevo previsto, la palla andò in rete e io alzai le braccia e guardai gli ultras dritto negli occhi, tipo: "I vostri trucchi del cazzo non funzionano, io sono più forte".

(tratto dal libro "Io IBRA",  derby di Milano disputatosi il 6 maggio 2012)

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