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Inter-Milan, insulti a Mihajlovic: “Levati la giacca zingaro”

Il tecnico in conferenza stampa minimizza: “La peggior offesa è il menefreghismo. Sono fischi d’amore, come chi ha visto scappare la propria fidanzata”
A cura di Marco Beltrami
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Sinisa Mihajlovic ha preferito guardare il bicchiere mezzo pieno dopo il derby di Milano. Il suo Milan è stato sconfitto di misura dall'Inter, ma il mister serbo è stato più che soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi che non sono riusciti a trovare solo la via del gol. Una serata particolare per l'ex mister della Samp che oltre a ritrovare da avversario il suo grande amico Roberto Mancini, ha dovuto fare i conti con l'accoglienza tutt'altro che calorosa dei tifosi avversari. Questi ultimi non hanno dimenticato il "tradimento"del tecnico che dopo un passato all'Inter aveva dichiarato di non avere intenzione di approdare in rossonero, e il più recente rispondere saltellando al coro dei tifosi milanisti "chi non salta nerazzurro è". Tanti i fischi e i cori per Sinisa, apostrofato con frasi di cattivo gusto come confermato da "La Gazzetta dello Sport".Dopo il gol di Guarin infatti alcuni tifosi hanno urlato a Mihajlovic: "Levati la giacca, o zingaro. C'hai caldo?".

Nella classica conferenza stampa del post partita però Mihajlovic ha minimizzato l'accaduto, prendendo le contestazioni dei tifosi avversari come una forma d'amore: "Sono stato contento perché la peggior offesa è il menefreghismo. Invece i fischi o gli applausi vogliono dire che hai fatto qualcosa di importante, io li ho letti come la delusione di un innamorato che ha visto scappare la propria fidanzata". A far arrabbiare l'allenatore invece sono state le domande sulle sue scelte tattiche e in particolare sul cambio Bacca- Balotelli. L'ex Ct della Nazionale serba ha risposto per le rime ai microfoni di Mediaset Premium, alla giornalista che gli ha chiesto delucidazioni sull'avvicendamento: "Ho tolto Bacca e non Honda perché io faccio l’allenatore e lei la presentatrice. Aveva fatto meno bene degli altri, con tre punte rischiavamo di perdere equilibrio”.

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