Inter, Mancini: “Salah poteva venire da noi, poi abbiamo fatto altre scelte” (video)

L'Inter riparte dal San Paolo contro un Napoli che già quest'anno ha riservato solo carbone alla banda nerazzurra: all'andata obbligati ad un pareggio in recupero per 2-2 recupero la Scala del Calcio in campionato e poi punendo l'Inter con l'eliminazione in Coppa Italia al 90′. Adesso, gli uomini di Mancini devono affidarsi alla buona sorte e alla speranza di trovare un Napoli distratto per sperare di far punti e smuovere la classifica dopo l'ennesimo capitombolo interno con la Fiorentina. Una stagione compromessa ma che deve essere un trampolino per la prossima che è già con i lavori in corso attraverso un mercato sempre attivo. A gennaio, sotto indicazioni precise dello jesino si è fatto tanto e subito, dovendo affrontare anche qualche rinuncia o scelta di accomodamento e per giugno i piani di rilancio sono tutti pronti. Non ultimi quelli economici dopo la sanzione dell'Uefa per il fairplay finanziario e il lavoro di cesello di Thohir sul marchio Inter in giro per il mondo, con l'organizzazione di tournèe ed eventi legati ai colori nerazzurri.
Tuttavia, il futuro è oggi e si chiama Zona Europa, ovvero quinto posto in classifica. E' inutile girarci intorno: la Champions per quest'Inter altalenante nei risultati è e resterà una chimera, quindi bisogna concentrarsi sull'obiettivo minimo mentre ci si giocherà il tutto per tutto in campo contro il Wolfsburg per gli ottavi di Europa League. Il futuro è oggi perché Mancini è chiamato adesso a fare punti, valorizzare gli inserimenti di gennaio (Brozovic, Santon, Podolski, Shaqiri) per capire chi sarà opportuno riscattare e trattenere a giugno. E verificare le reali potenzialità di chi all'Inter c'è già ma è in attesa di un giudizio definitivo (Kovacic, D'Ambrosio, Hernanes, Icardi, Guarin) per non sbagliare più. "Il nostro futuro dipende dal presente e dal lavoro che facciamo ora, come squadra e come società. Non sarà sicuramente lavoro buttato, la squadra è migliorata tanto, il prossimo anno lotteremo per lo scudetto. Stiamo facendo un lavoro importante, nel calcio non si sa mai"
Perché anche sotto la gestione manciniana l'ultimo, gravissimo, errore è stato commesso e porta il nome di Mohammed Salah, l'egiziano stella della Fiorentina che Mourinho aveva indicato ai nerazzurri a gennaio ma che alla fine è andato in riva all'Arno facendo le fortune della Viola. Come lo stesso Mancini ha ammesso: "Salah? Era possibile che venisse all'Inter, ma per fare le cose velocemente siamo andati su altri giocatori e non l'abbiamo preso. Podolski lo abbiamo preso perché voleva giocare, può dare ancora tanto". Ma è il caso che il tedesco si svegli, e subito.
Non si dovrà perderla al San Paolo dove Mancini ha le idee un po' confuse su chi puntare per provare a prendere il jackpot contro la squadra di Benitez: "Potrebbe giocare Hernanes. Icardi sta bene e ci sarà. Certo, se c'è il minimo rischio non farà comunque tutta la gara ma dall'inizio dovrebbe esserci. Guarin? Era bravo anche prima di incontrare me, doveva trovare tranquilità. I giovani hanno bisogno di adattarsi, come Kovacic che deve stare tranquillo, ha qualità straordinarie, crescerà".
Un'Inter rinnovata e che potrebbe mettere in difficoltà il Napoli che è reduce dalla sberla di Torino contro i granata, uno stop che ha fatto male i partenopei frenandoli sulla rincorsa al secondo posto e alla Roma e che ha rimesso in discussione le scelte e il lavoro di Benitez che non si fida dei nerazzurri anche perché con la società dell'allora presidente Massimo Moratti ha ancor un conto aperto che durerà molto a lungo. "Io ho incontrato Mancini in Champions, conosco l'Inter e spero di vedere la stessa partita di Coppa Italia. L'Inter era forte, ma col mercato di gennaio è diventata ancora più forte. La squadra sembra più equilibrata, ma hanno speso tanti soldi. Ma se saremo tutti uniti, il San Paolo potrà fare la differenza"