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Inter, Lukaku: “Sto bene e sono al 100%. Il mio momento più difficile è stato a Cagliari”

L’attaccante nerazzurro ha parlato dal ritiro della nazionale belga: “L’episodio della Sardegna Arena? La Serie A e la Uefa dovevano fare di più. Puoi alzare un cartello con ‘no al razzismo’, ma poi devi davvero combatterlo. Conte? quando non vado bene, voglio che me lo dica. Ho 26 anni e posso ancora migliorare”.
A cura di Alberto Pucci
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A più di tre mesi dal suo sbarco in Italia, Romelu Lukaku ha tracciato un primo bilancio di questa sua nuova avventura. L'attaccante dell'Inter lo ha fatto dal ritiro della nazionale belga, a poche ore dalla sfida con la Russia: utile per consolidare il primato del girone, dopo aver già raggiunto la qualificazione alla fase finale dei prossimi Europei. "L'Italia mi piace, le persone per strada sono molto gentili con me e piace anche alla mia famiglia", ha spiegato il giocatore in conferenza stampa.

L'episodio razzista della Sardegna Arena

"Va tutto bene con l’Inter e anche con il Belgio, il livello di allenamento è molto alto – ha aggiunto – Nei giorni scorsi ho avuto un'infiammazione alla punta del piede, ma ora sto bene. Sono al 100% e pronto a cedere in campo". Durante l'intervista, l'ex bomber del Manchester United è anche tornato su quel triste episodio di razzismo che lo ha visto purtroppo coinvolto in occasione della trasferta nerazzurra alla Sardegna Arena: "A Cagliari è stato il momento più difficile, la Serie A e la Uefa dovevano fare di più. Puoi alzare un cartello con ‘no al razzismo', ma poi devi davvero combatterlo".

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Il rapporto con Antonio Conte

A spingere per un suo arrivo alla Pinetina è stato soprattutto Antonio Conte, che aveva imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo durante la sua esperienza in Premier League. Il rapporto schietto con il tecnico salentino è una delle cose alle quali Lukaku tiene di più: "È più una questione di onestà: quando non vado bene, voglio che me lo dica. Ho 26 anni e posso ancora migliorare. Koeman, Mourinho e Conte sono stati onesti e non mi hanno mentito – ha concluso l'attaccante belga – Anche il mio rapporto con Solskjaer era buono, ma volevo andarmene: glielo dissi a marzo e lo rispetto perché ha rispettato la mia scelta, anche se voleva tenermi".

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