Inter, le ultime notizie nelle trattative di calciomercato: Cavani e il Psg
Una lunga estate calda, più del previsto per Antonio Conte che sta cuocendo a fuoco lento in un calciomercato che stenta a prendere forma. Le idee sono chiare, in testa al neo allenatore, condivise da staff dirigenza e proprietà eppure ad oggi, inizio di agosto, poco o nulla è stato fatto per rimodellare rosa e squadra secondo le direttive richieste (e condivise). In attacco non è arrivato nessuno malgrado da un mese si stia lavorando per Lukaku dal Manchester United, per Dzeko dalla Roma, per Icardi in uscita, così come per Nainggolan, Politano e Perisic.
Il calciomercato dell'Inter è fortemente negativo se si confronta con le aspettative di fine stagione e con i movimenti delle altre dirette avversarie. La Juventus ha operato – e bene – su ogni fronte al momento prelevando gli elementi voluti, da Rabiot a Ramsey, fino a de Ligt. Il Napoli ha puntellato la difesa con l'innesto top di Manolas, il Milan ha scelto Leao e Duarte come nuovo corso offensivo, la Roma spinto per Diawara a centrocampo e Mancini in difesa. L'Inter? Godin, Sensi e Barella. Nulla di più.
Oltre Lautaro, il vuoto in attacco
Il problema, ovviamente, resta in avanti per Conte che sognava un attacco composto da Lautaro, Lukaku e Dzeko, per un tridente da utilizzare alla bisogna pronto a rendersi pericoloso sia in campionato che in Champions League. Nelle idee del tecnico, un arsenale offensivo di tutto rispetto, duttile e pronto a plasmarsi in base agli schemi e scelte tattiche del momento. In pratica, oggi, in avanti c'è il solo ‘Toro' Martinez e nessun altro perché anche il giovane Pinamonti ha fatto le valigie e si è trasferito a Genova, sponda rossoblù.
Tutti gli sbagli di calciomercato, da Icardi a Dzeko
Dunque, l'Inter boccheggia nel calciomercato attuale alla ricerca spasmodica di un attaccante con il tempo peggior nemico, unito alla ‘grana' Icardi e ai mancati attuali arrivi di Lukaku e Dzeko. Lo scenario è desolante a quattro settimane dalla riapertura delle ostilità. Maurito, che ha declinato al momento Napoli e Roma chiedendo la cessione alla Juventus (scelta non condivisa dal club) rischia di restare in nerazzurro obbligando Conte al reintegro in rosa e all'inserimento dell'ex capitano nel progetto tecnico. Un autogol clamoroso per Suning e la sua credibilità.
L'ansia di dovere acquistare un attaccante
Sul fronte arrivi, si sta provando di tutto, in modo poco lucido e con l'ansia di sapere di avere assoluto bisogno di un attaccante entro la fine del mese. L'ultima scia, che porta a Cavani ha del paradossale: il Matador non è mai stato nel mirino dei nerazzurri nemmeno (e soprattutto) quando era in rotta con il PSG nel periodo in cui il club francese aveva dato spalla a Neymar. Oggi, con il brasiliano alla porta e un Matador ritornato sereno del posto in squadra con uno stipendio importante e un contratto di un paio di stagioni, nessuno ha intenzione di guardarsi attorno.
Perché a Cavani non conviene lasciare Parigi
E' per questo che davanti alle avances nerazzurre Cavani sta declinando serenamente la proposta: avrebbe solamente da perdere. La Champions League la fa anche a Parigi dove il PSG non appare meno equipaggiato sulla carta dei nerazzurri; andando a Milano rischierebbe di avere un ingaggio più basso (anche se con uno o due anni in più di contratto); il progetto Conte non è chiaro e apparire come seconda o terza scelta di ripiego non è proprio il massimo su cui investire. In ultimo, il PSG non ha intenzione di fare sconti ai nerazzurri: almeno 60-70 milioni dovranno arrivare a Parigi, non un euro in meno.