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Inter in ritiro, Mazzarri: “Scudetto? Ci proviamo” (diretta streaming)

Il titolo è un obiettivo, “ma non racconto palle” ha detto il tecnico: “Lasciatemi lavorare e vedremo”. Parole d’elogio per Belfodil, Icardi e Kovacic. Il mercato? “Siamo numericamente a posto, ma arriverà un esterno”. Infine, le polemiche col Napoli: “Ho compiuto un miracolo tecnico. Benitez ha le premesse per fare ancora meglio”
A cura di Alessio Pediglieri
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il tecnico dell'inter

E' iniziata l'avventura di Walter Mazzarri all'Inter con la prima conferenza stampa nel ritiro di Pinzolo. Subito i temi caldi sono stati il mercato, la rosa, il passaggio di proprietà da Moratti a Thohir. E il tecnico ha risposto a 360 gradi.  Il lavoro è solo all'inizio, i colloqui con i singoli giocatori sono solamente iniziati da poco tempo e il tecnico ex Napoli ha necessità di capire bene il panorama tecnico a sua disposizione. Ma la sensazione iniziale – ammette – è più che positiva. L'Inter è già pronta, insomma e lo scudetto non è semplicemente una parola, ma un obiettivo.

I colloqui con i singoli e un gruppo vincente – "Mi mancano ancora 4-5 giocatori. I dialoghi che ho fatto sono stati sopra alle aspettative. Ho avuto l'impressione di avere a che fare con giocatori serie con professionisti che hanno voglia di riscattare l'ultima annata negativa. E' la motivazione migliore su cui si può ripartire". Così ha esordito il neo tecnico nerazzurro che poi ha ribadito il proprio concetto sulla rosa a disposizione: "Con grande naturalezza io porto il mio credo ai giocatori. Non so se sono un sergente di ferro, ma forse è un gioco giornalistico. Io ho avuto la sensazione che alcune cose prima di me siano state esagerate da parte dei media. Ma lo verificherò col tempo. Ad oggi io ho una sensazione molto buona e ho trovato un ambiente meno distrutto di quanto non si dicesse ultimamente. Ho esperienza e difficilmente sbaglio su queste cose"

Lo scudetto e il bene per l'Inter – Mazzarri prova a non nascondersi dietro ad un dito e a chi gli domanda se è vero che questo gruppo possa puntare anche al titolo da subito la risposta è positiva: "Io sono contento di essere qui ed è giusto che tutti sognino, anche il presidente che è il primo tifoso. Ma io non dico palle: lo scudetto? Fatemi ambientare, fatemi lavorare. E' un discorso di tempo. Qualcosa di buono arriverà". Come per la questione Thohir, la cessione nerazzurra al magnate indonesiano che potrebbe portare capitali e quindi nuovi giocatori: "Qualsiasi cosa che possa fare bene all'Inter è ben accetta. Thohir? Va bene, se va bene al presidente. Io non chiedo nulla a Moratti, mi fido ciecamente di lui e non domando nulla. Il mio dovere è rivalutare la rosa così com'è: tutti i ragazzi che ho a disposizione devono tornare ad esprimersi al loro valore iniziale".

Il mercato e il rispetto dei ruoli – Argomento caldo, ma subito messo in frigo da Mazzarri: di mercato non ne parlerà mai lui alla stampa, ma i responsabili diretti. "Il mercato? Ne parlo con la società. Sono per il rispetto dei ruoli e così non metto bocca sul lavoro di Ausilio, Branca e altri. Loro non mettono bocca sul modulo, sull'operato tecnico, sulla scelta dei giocatori: l'allenatore se potesse vorrebbe allenare sempre e solo i migliori giocatori del mondo, poi c'è la società che valuterà la situazione in base ai loro parametri. Non entro nel merito, sul mercato chiedete a loro"

Napoli, l'addio e le polemiche – "Napoli mi critica?" sorride Mazzarri. "Io non ho da dire nulla a nessuno perchè  io ho parlato 4 anni con i fatti a Napoli e i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Dopo aver preso una squadra che era debole, con i giocatori che erano ancora giovani e inesperti, ho fatto bene. Io sono arrivato quando erano al sestultimo posto: siamo giunti subito in Europa League, poi siamo andati in crescendo, arrivando alla Champions. E i giocatori che non erano quasi nessuno o di media fascia sono diventati dei top-player: Lavezzi, Hamsik, lo stesso Cavani prelevato dal Palermo. Credo che tra rivalutazione economica e crescita del patrimonio tecnico posso dire di aver fatto un miracolo sportivo. E ho dato un'eredità a Benitez perchè possa fare ancora meglio, perchè ci sono i margini per migliorare ancora.

Dalla grana Cassano agli elogi di Zanetti – "Cassano? Ho fatto un comunicato ed è la verità. Non devo aggiungere altro, la risposta è quella e corrisponde ai fatti. Io il miglior acquisto dell'Inter? Ho grande rispetto per ciò che dicono tutti gli altri ma vorrei che parlassero i fatti. Guardare la carriera, i risultati, il lavoro. La cosa più importante per un allenatore è che tra tutti i giocatori allenati il 99,9 per cento ha un pensiero positivo nei confronti del tecnico. Ringrazio Zanetti, ma spero di rispondergli con i risultati"

Il valore del Top-player  – "Tevez? Un grande giocatore. Al Milan è arrivato Balotelli. Sono tutti top player e i grandi giocatori ci vogliono per fare bene. ma ci vuole anche la squadra altrimenti è inutile. Insistevo anche con Cavani che è cresciuto e migliorato ma aveva una squadra attorno di livello. Tanto che i risultati che ha fatto a Napoli non riusciva a farli in Nazionale. Ma anche altri sono cresciuti, come Zuniga ad esempio che arrivò da Siena: iniziò tra i fischi del San Paolo e oggi è tra i migliori esterni d'Europa. Queste sono soddisfazioni da tecnico, sono cose che contano, incontrovertibili e ti danno orgoglio".

Piccoli campioni crescono – "Belfodil e Icardi? Le potenzialità ci sono in questi due ragazzi. Poi da avere i presupposti e metterli in pratica non è facile.La piazza è esigente e dovranno dimostrare di saper fare questo salto di qulità. Io gli darò consigli e proverò ad aiutarli a crescere chiedendo a tutti un po' di pazienza. Solo con il tempo si vedrà se questi ragazzi possano diventare davvero dei top-player. Kovacic? E' un campione molto giovane e non può gicare davanti alla difesa. Deve giocare sull'inserimento e più avanti, un po' come Hamsik. Ha grandi potenzialità e sto valutando pregi e difetti"

Arriverà un nuovo esterno –  "La rosa è completa dal punto di vista dei ruoli – ha detto Mazzarri – forse manca solo un esterno. Lavorerò però su più moduli per capire ancora di più senza snaturare il mio modo di lavorare. A Napoli, ultimamente avevo fatto anche un 4-3-3 e proverò a metterli in pratica anche qui al'Inter. c'è bisogno che però il gruppo deve metabolizzarlo. Tutto per evitare che gli avversari capiscano come si gioca e metterli in difficoltà: nel calcio moderno bisogna essere preparati anche per fare questi tipi di lavori, non si può fermarsi e restare indietro. i ruoli però sono coperti: per fare il campionato la rosa numericamente c'è già. Poi c'è un discorso di mera qualità perchè in alcuni ruoli ci sono dei giovani. Sull'esterno ad esempio deve arrivare qualcuno, quello sì, ci serve un giocatore"

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