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Inter, “Il Giornale” accusa: Leo è la marionetta di Mourinho

Teoria semplice e spietata: dietro a Leonardo c’è Mourinho che detta le regole, in vista di un clamoroso ritorno. Lo dimostrerebbe anche il comportamento di giocatori che sono tornati ad essere campioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Leonardo e Mou

L'Inter che torna a vincere, torna a farsi dei nemici. Quegli stessi nemici di cui Mourinho sentiva il rumore. Nell'edizione online de "Il Giornale", il poker di vittorie consecutive nerazzurre ha suscitato all'interno della redazione sportiva cattivi pensieri. Tanto cattivi da pensare che dietro a Leonardo ci sia direttamente Mourinho.

La teoria è semplice: Leonardo per farsi accettare all'Inter e dagli interisti ha sviolinato appena ha potuto, lodi sperticate verso Josè Mouirnho, l'intoccabile. Si è imbonito l'ambiente, depurandosi dai 13 anni al Milan in pochi giorni. L'opposto di Benitez che ha sempre difeso la propria autenticità e la lontananza dallo Special One, che gli è costata anche feroce critica nel momento delle sconfitte.

Così, i più maligni azzardano anche l'estrema tesi: è Mourinho che sente i giocatori, prepara la formazione, indirizza Leonardo mero esecutore di scelte che arrivano da chi un giorno potrebbe tornare e si sta tenendo caldo il posto.

Ecco cosa dice "Il Giornale": "Ogni volta che spunta il nome di Mou, Leo replica sviolinando, magari badando a non farsi prendere la mano ad evitare cattivi pensieri altrui. La strategia è stata suprema: Leonardo ha usato Mou per farsi accettare dall’Inter e per trovar la via. Ma Mou si è fatto deliberatamente usare, lasciando che tutto corresse perché gli altri lo capissero"

E poi ancora: "Questa Inter somiglia di più a quella vincente degli ultimi anni. Lo spogliatoio ha gettato la maschera. Se Eto’o non è cambiato mai, nè con Benitez, nè con Leonardo, continuando a segnare e imponendo agli altri la sua regalità calcistica. Se Zanetti e Lucio si sono battuti sempre, con tanto di encomio. Altri sono usciti dall’oscurità, hanno riacceso il motore, dimostrato di avere giocato, ma sporco"

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