Inter-Fiorentina 1-4: crollo verticale nerazzurro, Viola primi dopo 17 anni (foto)
Nel giorno in cui perdono Juventus e Milan, le acerrime e storiche rivali dell'Inter, i nerazzurri crollano a San Siro nel peggiore dei modi contro una Fiorentina bella e crudele (1-3), capace di infilare Handanovic per tre volte in 23 minuti e chiudendo il match d'alta classifica ancora prima di iniziare. E la Viola ritrova dopo 17 anni la vetta della classifica. Una lezione tattica e tecnica da parte di Sousa a Mancini, con la Viola che gioca a memoria, brava a sfruttare i regali nerazzurri e a ritagliarsi una vittoria che vale anche il primato in classifica. In coabitazione con l'Inter ma vantando tre punti nel confronto diretto e la miglior difesa del torneo, meritandosi il posto al sole dopo sei giornate che hanno visto un campionato già apertissimo a qualsiasi risultato a sorpresa. Così, il secondo tempo di San Siro diventa un pro forma che regala altri due gol (Icardi prima e il tris di Kalinic alla fine).
Se nei viola tutti sono stati perfetti, al di là dei realizzatori dei gol, una nota di merito va ad Alonso, esterno basso o alto all'occorrenza e a Vecino che ha dettato sempre i tempi sulla mediana, oltre all'intramontabile Borja Valero. Per i nerazzurri, sufficienza per Medel, mastino d'area di rigore che sminuisce il centrale Miranda. Tutti gli altri insufficienti: da Icardi, capitano inconcludente e spaesato (al di là del gol), a Kondogbia, sempre più giovane pesce fuor d'acqua fino ai veterani Palacio e Guarin che hanno girato a vuoto.
Primo tempo: Viola show
Tre gol in 25 minuti – Nell'Inter non ce la fa il grande ex Jovetic che durante il riscaldamento si infortuna cambiando i piani in attacco di Mancini che scende in campo con due punte di ruolo, Icardi e Palacio e Perisic in rifinitura. Per la Fiorentina di Sousa tutto confermato con Kalinic a supportare da solo il ruolo di punta centrale. Ma al di là del forfait dell'ultimo minuto, a punire l'Inter è Ilicic (su rigore) dopo soli 3 minuti di gioco che approfitta di una paperissima di Handanovic che poi non è perfetto qualche minuto dopo, al 18′ quando ancora su un violento tiro di Ilicic da 25 metri, il portiere nerazzurro respinge malamente con la palla che si infila in porta, aiutata da Kalinic. Un uno-due da ko, per un'Inter in balìa di una Fiorentina perfetta che al 23′ si infila in contropiede e beffa per il tris a San Siro i nerazzurri.
Rosso per Miranda – Mancini si infuria, l'Inter però dorme e quando Miranda al 31′ si fa sfuggire Kalinic per poi atterrarlo al limite rimediando un rosso diretto, si capisce subito come finirà la serata. Tatarusanu non viene mai impegnato: in dieci, i nerazzurri si spengono ulteriormente con un San Siro che resta in silenzio allibito di un crollo verticale proprio nel momento in cui si chiedeva e sognava la fuga solitaria in campionato. Fiorentina perfetta, con un centrocampo che fraseggia a memoria mantenendo il possesso palla e costringendo gli avversari al fallo (e cartellino) da frustrazione.
Secondo tempo: lampo Icardi, match alla Viola
Icardi, lampo nel buio – Nella ripresa Mancini prova a cambiare forma e modulo ad un'Inter irriconoscibile: esce Kondogbia ed entra Ranocchia: 4-3-2 con Icardi unica punta aiutato da un Palacio pronto al ripiego e Santon con Telles più bassi. Ne nasce una formazione che non si fa prendere dal panico e dallo sconforto e davanti al palleggio viola attende con giudizio. Tanto che al 14′ riesce anche ad andare al gol con Icardi che fa benissimo in area gigliata colpendo il palo di testa e poi su ribattuta infila Tatarusanu.
Fiorentina che addormenta il match – Mancini prova a crederci, infila anche Biabiany per sfruttare la velocità dell'ex Parma e si risistema con la difesa a tre, mentre la Fiorentina non cambia marcia né mentalità, con un fraseggio a volte lento ma molto rassicurante a centrocampo dove quasi mai perde il possesso del pallone. Con il risultato mai in bilico, gli ospiti gestiscono il vantaggio, da gran squadra che sa quando evitare gli affondi, far sfuriare l'avversario per poi riprendere il proprio fraseggio sornione che addormenta la partita. Che finisce con il tris di uno straripante Kalinic per una vittoria importantissima di una Viola che passa a San Siro, piallando la capolista e prendendone il posto in classifica e gli applausi della critica.