Insulti razzisti a Enock Balotelli: “Mi hanno urlato negro di m…”
"Mi hanno urlato negro di m…". Il racconto di Enock Balotelli, fratello di Mario volato da Milano e Liverpool, parte da qui. Mentre l'ex rossonero cerca una nuova dimensione in Inghilterra (con tanto di villa faraonica e milionaria), al calciatore meno noto toccano gli insulti razzisti ricevuti durante una partita del campionato d'Eccellenza tra il Vallecamonica (club bresciano nel quale milita) e il Darfo Boario, con i tifosi avversari che lo hanno preso di mira per buona parte del match (è rimasto in campo per settantacinque minuti). Nervosismo, indignazione, tensione: Enock ha fatto fatica a mantenere la calma fino a quando il tecnico non lo ha richiamato in panchina e al termine della gara ha spiegato l'episodio: "Prima hanno tirato in ballo mio fratello Mario, poi mi hanno fatto il verso della scimmia. Non ho capito il perché di quest'accanimento nei miei confronti, di quei cori ostili che hanno rischiato di farmi perdere la testa".
A certe cose mai ci si abitua, nonostante la frequenza degli epiteti sia tale da lasciare il giocatore quasi insensibile. "Succede spesso la domenica sui campi – ha aggiunto Enock -. Ammetto, però, che episodi come quelli accaduti contro il Darfo Boario non avvenivano da tempo. Mi dispiace molto ma con persone che si comportano così non vale la pena perdere molto tempo". Tra le pieghe dei ‘buuu razzisti' c'è anche un'altra motivazione: buona parte degli insulti scagliati contro Enock derivano anche per l'antipatia che, a prescindere dal colore della pelle, s'attira semplicemente per essere fratello di Balotelli e per qualche precedente che nemmeno ha reso il ragazzo ben visto agli occhi di molti tifosi. Quale? Come la disavventura che risale al dicembre del 2012 a causa della quale venne condannato a quattro mesi: allora Enock conquistò i riflettori della cronaca per aver insultato e colpito due carabinieri all'esterno di un locale bresciano.