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Insigne, Verratti, Immobile: l’oro di Zeman per l’Italia di Prandelli

Sono stati gli artefici della straordinaria cavalcata del Pescara in serie A sotto gli ordini del boemo capace di scoprire i tre talenti che oggi fanno parte della spedizione azzurra dopo aver trovato la consacrazione tra le fila del Torino, del Napoli e del Paris Saint Germain. “E’ grazie a Zeman se siamo qui”.
A cura di Alessio Pediglieri
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zeman verratti

Alla fine le scelte di Cesare Prandelli hanno dato ragione a quelle fatte anni prima da un altro allenatore tra i più conosciuti ed esperti del panorama italiano, Zdenek Zeman. Ma cosa c'entra il Boemo con il Commissario Tecnico dell'Italia pronta a sbarcare in Brasile con 23 giocatori che hanno già scatenato polemiche ed illazioni attorno alle scelte fatte? In Azzurro, al Mondiale sono approdati contemporaneamente tutte e tre le stelle di quel Pescara delle meraviglie che strabiliò il nostro calcio, sfornando tre assoluti capolavori: Lorenzo Insigne, Marco Verratti e Ciro Immobile, oggi volti nuovi di una Nazionale in cui potrebbero confermare quanto di buono fatto da allora fino ad oggi.

Il ‘maestro' boemo. "Per me ma anche per Insigne e Immobile, Zeman è stato un grande maestro, ci ha dato tanto a livello di gioco e carattere, ci ha fatto crescere moltissimo". E' con queste parole pronunciate in conferenza stampa che Verratti omaggia l'allenatore boemo, fondamentale per la sua crescita e per la sua carriera. "Con lui, dal suo Pescara, io e gli altri siamo decollati dalla B al Mondiale, queste sono le storie belle del calcio, le grandi emozioni che sa regalare". Se si vuole aggiungere anche il giovanissimo portiere Mattia Perin,  con Immobile, Verratti e Insigne non c'è mai stato così tanto Pescara in Serie A. Gli ultimi tre sono stati tra i protagonisti della cavalcata della squadra di Zeman, due anni fa, mentre l'estremo difensore è stato il portiere del Pescara, in Serie A.  Perin a parte, il trio offensivo oggi in Azzurro è figlio delle intuizioni dell'allenatore boemo che crebbe l'attuale esterno del Napoli già a Foggia, poi portandolo a Pescara nell'anno della promozione, dove lo affiancò a Ciro Immobile, prelevato dal Grosseto e a Marco Verratti dal 2008 in riva all'Adriatico.

Tre storie differenti di tre campioni in erba che oggi si ritrovano con la maglia della Nazionale italiana. Dopo l'approdo in massima serie, ognuno ha cercato e trovato gloria altrove. Ciro Immobile è esploso a Torino, in maglia granata e proverà l'avventura estera al Borussia Dortmund per la definitiva consacrazione, passando da una stagione esaltante personale al fascino indiscusso della Champions League quale prima scelta di Klopp per il dopo Lewandowski. E lo farà da capocannoniere, dopo un anno incolore a Genova, evidenziando qualità che possono ancora affinarsi e non solamente grazie al prossimo Mondiale. I 28 gol di Pescara sono stati confermati dai 22 con il Torino, segno che il bomber di Torre Annunziata ha le capacità per confermarsi ad altissimi livelli.

Stesso dicasi per Marco Verratti, il talento forse più cristallino dei tre che l'avventura estera l'ha sposata subito passando da Pescara a Parigi per una consacrazione arrivata quest'anno quando è stato eletto dai suoi colleghi della Ligue1 il giovane migliore del campionato francese. Un attestato di stima che lo sta facendo maturare a doppia velocità accanto a fenomeni come Ibrahimovic e Cavani in una squadra che si è confermata campione di Francia e si sta preparando a sfondare anche in Champions, panorama che Verratti ha già calcato nel corso dell'ultima stagione.

Infine, l'ultima sorpresa, Lorenzo Insigne, forse dei tre colui che ha trovato più difficoltà nel convincere il proprio tecnico a dimostrare di avere la stoffa del campione. Rafa Benitez l'ha voluto in eredità di Mazzarri ma nella prima parte di stagione l'ha tenuto spesso in naftalina per farlo giocare con maggior costanza nella parte finale di una annata strepitosa per  il napoletano classe 91 culminata nella decisiva finale contro la Fiorentina in cui ha consegnato la Coppa Italia nelle mani del Napoli. Una maturazione più lenta forse, che anche in Nazionale ha vissuto momenti di alti e bassi ma che adesso è pronta a mostrarsi nel migliore dei modi.

Un ultimo dato, che potrebbe essere da conforto a Cesare Prandelli che non punterà sul trio per la formazione titolare – in cui dovrebbe apparire dal primo minuto il solito Immobile: in tre ai tempi della strepitosa stagione al Pescara hanno segnato 48 gol, un bottino incredibile che potrebbe tornare utilissimo in caso di bisogno in quel del Brasile quando un gol in più o in meno farà la differenza nel cammino verso la Coppa più ambita.

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