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Insigne: “Higuain manda messaggi e poi ci esulta in faccia, una mancanza di rispetto”

Insigne a ruota libera crede nelle possibilità di scudetto del Napoli e torna a parlare di Nazionale: “Ventura ha fatto le sue scelte, non avrei problema ad andare a cena con lui”
A cura di Marco Beltrami
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Lorenzo Insigne si è ripreso il Napoli. Smaltiti i problemi muscolari, il "magnifico" è tornato in campo con gli azzurri ed è tornato a fare la differenza come confermato dal gol vittoria in Coppa Italia nel match contro l'Udinese. L'attaccante si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, partendo dalle sensazioni sulla lotta scudetto e sull'ennesimo duello con la Juventus.

Insigne e il Napoli da scudetto

Gli azzurri hanno una consapevolezza della propria forza superiore rispetto alle scorse stagioni. Il titolo è possibile, anche se la lotta è dura perché oltre alla Juve bisognerà fare i conti con Inter e Roma: "Mi pare che Allegri alla Juventus di qualità ne abbia abbastanza, perché senza è difficile rimanere ad alti livelli per così tanto tempo. Ma rispetto il suo pensiero. Lui è bravo a far esprimere quantità a chi ha più qualità, ma questo ce lo chiede pure Sarri: i primi difensori siamo noi attaccanti. questo è l’anno buono per vincere lo scudetto? Penso proprio di sì, ne siamo consapevoli. Gli altri anni andavamo in campo pensando che quella partita l’avremmo pure potuta pareggiare o perdere. Napoli campione d'inverno? Preferisco essere campione in primavera. Due anni fa girammo primi, ma poi lo scudetto lo vinse la Juve. Quest'anno sarà dura per tutti, Inter e Roma sono al nostro livello, ci divertiremo".

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Insigne vs Higuain dopo il gol in Napoli-Juve

E a proposito di Juve, impossibile non tornare sullo scontro diretto di poche settimane fa, con gli azzurri battuti in casa dai bianconeri grazie al gol del grande ex Higuain. Insigne non ha gradito l'esultanza del Pipita, con il quale si è reso protagonista di un piccolo screzio in campo: "Cosa ho pensato quando Higuain ha esultato al San Paolo? Non posso dire cosa, ma gli ho detto qualche parolina in dialetto e lui mi ha capito. Mi è dispiaciuto: è stato 3 anni qua, al di là della scelta che poi ha fatto e non aggiungo altro. Ha fatto gol a Torino e non ha esultato, così come a Napoli. Invece, quest'anno l'ha fatto. Avrebbe dovuto avere un minimo di rispetto per noi ex compagni, dice di essere nostro amico, invia messaggini ad alcuni di noi alla vigilia e poi ci esulta in faccia? E' stata una mancanza di rispetto". 

Arrivare in fondo all'Europa League

In casa Napoli però è il momento di guardare avanti e pensare alla Serie A, ma anche alla Coppa Italia e a quell'Europa League che non rappresenta un obiettivo minore per gli azzurri: "Ho sentito dire che avremmo scelto di uscire dalla Champions per pensare al campionato, ma non è così. Speravo di andare avanti in Champions, abbiamo compromesso tutto nella prima partita con lo Shakhtar, perché l’abbiamo sottovalutato, lo ammetto. Ora abbiamo un’altra competizione, proveremo a vincerla: è un trofeo importante". 

Il sogno di giocare nel Napoli

Insigne si prepara a vivere un 2018 in crescendo, con la speranza di portare sempre più in alto il suo Napoli. Quello di vestire la maglia della squadra del suo cuore è stato un sogno che si è realizzato per Lorenzo: "Sin da bambino ho sempre pensato di diventare un calciatore e di giocare al San Paolo con il Napoli. Sono fiero di questo perché ho fatto tanti sacrifici insieme alla mia famiglia e questo è un motivo d’orgoglio per me e i miei genitori, che non mi hanno fatto mancare nulla, nemmeno nei momenti di difficoltà. Sono napoletano, e noi napoletani siamo molto affezionati ai giocatori. Io la vivo nel miglior modo possibile, sono spesso in centro e mi presto alle foto, perché è giusto che gli idoli siano vicini, noi calciatori dobbiamo essere orgogliosi di questo affetto.Giocare a Napoli da napoletano non è facile. Ci sto riuscendo e spero di farlo ancora per molto, che poi si parli di me anche lontano da Napoli ne sono orgoglioso, vuol dire che sto lasciando qualcosa di buono a chi mi sta intorno. E’ importante non smettere di sognare e lo ripeterò sempre, io ce l’ho fatta vivendo mille difficoltà e ce la possono fare tutti". 

Insigne, appello alle istituzioni per i cori anti-Napoli

E non manca anche una battuta sui beceri cori di discriminazione territoriale anti-Napoli, che Insigne spera finiscano al più presto anche grazie ai provvedimenti delle Istituzioni del calcio: "I cori dei tifosi avversari contro Napoli? Le soluzioni non dobbiamo trovarle noi calciatori, ci sono le istituzioni per queste cose. Lega e Federazione dovrebbero prendere provvedimenti, perché è discriminazione così come il razzismo. Quel coro ‘Vesuvio lavali col fuoco' davvero non si può sentire". 

I rapporti con De Laurentiis e il rinnovo

E anche i problemi del passato legati al rinnovo contrattuale sembrano ormai essere dimenticati per Insigne che spera di rimanere a lungo a Napoli, De Laurentiis permettendo: "Ho rinnovato il contratto fino al 2022: vuol dire Napoli per sempre? Per ora sto bene qui e spero di rimanerci più a lungo possibile. Il presidente De Laurentiis, poi, sappiamo com’è, magari domani si sveglia e vuole vendermi. A parte tutto, io vivo il momento. Poi, la vita del calciatore si sa com’è, è corta. In genere si decide sempre in due, comunque".

Insigne, nessun problema con Ventura

Chiuso il capitolo Napoli, è tempo di parlare della Nazionale. Impossibile non tornare sul flop azzurro e la mancata qualificazione ai Mondiali, con l'esclusione di Ventura contro la Svezia. Insigne non porta rancore: "Io erede di Pirlo, Del Piero e Totti? Sono orgoglioso di essere accostato a questi grandi campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano. Io continuerò su questa strada che penso sia quella giusta, a 26 anni si può sempre migliorare. Spero di rimanere su questi livelli per tanto tempo per arrivare in alto con il Napoli e la Nazionale. Ventura vuole invitarmi a cena? Accetterei? Ci andrei di certo, perché no. Le 2 gare con la Svezia le hanno giocate grandi giocatori, tutti abbiamo accettato le sue scelte, ci siamo fidati. Dispiace di più che l’Italia non sia andata al Mondiale. Col mister dopo ci siamo salutati: lui che sceglieva e io ho sempre obbedito. Spero che ci siano momenti migliori anche per me e che scelgano bene il c.t. in modo che l’Italia si rialzi più forte di prima. Potrei giocare il Mondiale 2022 a 31 anni, può essere l’età giusta per vincerlo. Ma ora ripartiamo da zero, con un uomo che possa far bene alla Nazionale, con l’Europeo in mezzo, cercando di vincerlo". 

Donnarumma, Cassano e Balotelli

E in conclusione, a proposito di Nazionale, non manca una battuta su Donnarumma, destinato a raccogliere in azzurro l'eredità di Buffon. Insigne si augura che il portiere del Milan superi il momento no: "L’ho sentito dopo la contestazione, era dispiaciuto perché è sempre stato tifoso del Milan. E’ strano che abbia rinnovato e, poi, fatto tutto quel casino. Ma vi garantisco che è un bravo ragazzo e spero che tutto si risolva nel miglior modo per lui e la famiglia". E in merito ai singoli, Insigne si è espresso anche sui suoi due amici Cassano e Balotelli, che conosce molto bene: "Balotelli ha dichiarato che giocherebbe volentieri a Napoli? Mario ha le potenzialità per essere un grande, sembra vecchio, ma ha 27 anni. Deve solo capire che è forte e spero che se ne renda conto prima che smetta di giocare. Cassano è un bravissimo ragazzo, bisogna saperlo prendere, ha un carattere particolare, anche lui è cresciuto in situazioni particolari. Ha preso strade diverse e a me dispiace, se avesse avuto la testa a posto avrebbe potuto vincere il Pallone d’Oro nei suoi primi anni, quando non c’erano Messi e Cristiano Ronaldo". 

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