Insigne e Gabbiadini: i fenomeni dell’Under21 e oggetti del desiderio del calciomercato

La goleada rifilata dalla Nazionale Under 21 guidata da Ciro Ferrara ai pari età del Liechtenstein, ha messo una volta di più in evidenza quanto di buono si stia facendo nel settore giovanile azzurro guidato dall'ex difensore della Juve e della nazionale maggiore che sta confermando di sapere gestire bene i giovani talenti. Un successo più che rotondo, condito da una pioggia di gol e da una prestazione che ha messo in evidenza non solo il gioco del collettivo ma le singole qualità di alcuni giocatori. Tra questi, due dei giovani più promettenti del panorama calcistico italiano, vale a dire Manolo Gabbiadini e Lorenzo Insigne. I due, dei quali si dice un gran bene già dallo scorso anno, hanno sfruttato al meglio il palcoscenico offerto loro dall'Under 21, conquistandosi le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori segnando cinque dei sette gol siglati nei 90′.

Un ‘settebello' con firme d'autore malgrado la partenza in salita
E' stata un'autentica passeggiata europea di Vaduz, dove l'Under21 ha battuto 7-2 il Liechtenstein, salendo meritatamente a quota 6 nella classifica delle qualificazioni a Euro 2013 del gruppo 7, a punteggio pieno. Una gara sulla carta facile ma i primi minuti di match sono stati spiazzanti col vantaggio dei padroni di casa e l'ingenuità del romanista Borini che si è fatto espellere. Poi il divario tra le due nazionali è stato lampante e la reazione degli azzurrini si è concretizzata presto e non si è più fermata sino al 90′. Ferrara ha schierato dal 1′ minuto Insigne, alla sua prima convocazione. In difesa viene scelto invece Antei al centro a fare coppia con l'interista Caldirola. In attacco restano confermatissimi Borini e Gabbiadini, protagonisti del successo sull'Ungheria. Il Liechtenstein è una nazionale formata da giocatori dilettanti, ma l'avvio di gara non mostra tutta questa diversità tra i due blasoni in campo e dopo appena 7′ di gioco succede quello che non ti aspetti: punizione dalla sinistra di Heeb e il terzino Fabian Eberle insacca con un colpo di testa sul secondo palo. Come se non bastasse a complicare le cose arriva al 17′ l'espulsione di Borini: l'attaccante viene toccato duro, esce dal campo e rientra immediatamente senza avere il permesso dell'arbitro. Già ammonito, viene cacciato dal campo dal direttore di gara. Poi Fausto Rossi apre le danze azzurre che vedono protagonisti il giovane talento del Pescara Insigne e la promessa dell'Atalanta, Gabbiadini.

Gabbiadini, la stella che porta in auge il vivaio atalantino
Manolo Gabbiadini, bergamasco d'origine, è cresciuto proprio nelle giovanili dell'Atalanta, riuscendo ad esordire nella massima serie a 18 anni appena compiuti, in una sfida persa per 1-0 al ‘Tardini' di Parma sostituendo Tiribocchi a 10 minuti dal termine. Quella stagione si concluderà con la retrocessione in Serie B della squadra orobica e Gabbiadini viene girato in comproprietà al Cittadella, dove pur giocando un po' a singhiozzi, riesce a mettere insieme 5 goal. L'Atalanta ha deciso così di riscattarlo e di non girarlo in B, nonostante le numerose richieste. Una scommessa ad oggi già vinta con il boom che è arrivato con la maglia della Nazionale dell'Under 21. Sono ben 9 le reti messe a segno da Gabbiadini in Azzurro, avvicinandosi ai migliori goleador di sempre con la maglia dell'Under, ad un solo goal da Lucarelli e a due da Vialli, Vieri, Maccarone ed Acquafresca che occupano la terza piazza alle spalle di Gilardino e Pirlo. Manolo Gabbiadini è un attaccante completo e sa usare bene il proprio fisico da centravanti vecchio stile; è bravo di testa, ma è anche dotato di un sinistro potente e preciso. Nonosnate non sia un ‘piccoletto' è molto agile e veloce tra le maglie degli avversari.

Insigne, lo ‘scugnizzo' alla corte di Zeman
Lorenzo Insigne, napoletano doc, è l'alter ego di Gabbiadini: cresciuto proprio nel settore giovanile della squadra azzurra, la sua prima gara ufficiale l'ha disputata con la maglia del Napoli, subentrando a pochi secondi dal fischio finale a German Denis in una sfida disputata all'Ardenza di Livorno. Dopo la grande emozione, l'occasione di farsi notare in Prima Divisione, ma la sua avventura alla Cavese non lascia il segno e sono necessari Zdenek Zeman e il ‘Foggia dei miracoli bis', per la definitiva consacrazione. Il boom per Lorenzo Insigne è arrivato appunto lo scorso anno, quando il Foggia& del ‘mago' boemo ha deciso di credere in lui: realizzando 19 reti in 34 giornate, il 20enne trequartista, adattato dal tecnico al ruolo di esterno d'attacco, ha attirato su di sè l'attenzione di tutti i club di Serie A e B, ma il Napoli ha deciso di non venderlo a nessuno, girandolo in prestito al Pescara. Insigne è il classico trequartista rapido, tecnicamente impeccabile, con il pallone incollato al piede e con una spiccata capacità di colpire da qualsiasi posizione. A qualcuno ricorda il primo Messi, a tantissimi altri Sebastian Giovinco, anche per via di un'altezza – 1 metro e 63 – non certo da gigante.

La consacrazione di Ciro e del mercato
Per i due talenti in erba non sono mancati applausi, interesse ed elogi. A fine gara non ha lesinato soddisfazioni e battimani lo stesso CT dell'Under21 Ciro Ferrara soprattutto per Insigne al suo debutto in assoluto in Azzurro, bagnato da assist, gol e giocate da campione, incastonandosi alla perfezione in una prestazione corale quasi perfetta. "Faccio i complimenti a tutta la squadra, sono stati bravissimi in 10 a sacrificarsi e a correre tanto. Insigne? Era solo al debutto e ha fatto grandissime giocate". Per Gabbiadini, si è andati oltre visto che non è nuovo a prestazioni esaltanti con la Nazionale minore, tanto che si è parlato di movimenti importanti nella sessione di calciomercato invernale. Dietro le quinte, infatti, sembra essersi subito mossa la Roma di DiBenedetto, mai come oggi attenta ai giovani talenti da inserire nel progetto di Luis Enrique. "E' seguito da grandi club ma ho parlato con Marino e siamo entrambi dell'idea di farlo maturare tranquillamente, non hanno nessuna fretta a Bergamo, e poi valutare nel caso quello che arrivera' – ha detto in questi giorni Silvio Pagliari, agente del giocatore – E' un ragazzo dalle grandi potenzialita', compira' 20 anni il prossimo 26 novembre, dunque e' normale che sia nel mirino di club importanti, non solo italiani. Ma, ripeto, e' nel posto migliore possibile per crescere e maturare"
Il tabellino dell'exploit dei ragazzi di Ferrara
LIECHTENSTEIN-ITALIA 2-7 (1-3)
LIECHTENSTEIN (4-4-2): Caluori 5; F. Eberle 6, Kaplan 5 (27'st Wolfinger 5.5), Flatz 5, Gur 5.5; Sele 5, Duelli 5.5 (1'st Ospelt 5), L. Eberle 6, Heeb 5.5 (37'st Brandle sv); Pircher 5, Kieber 6. In panchina: Tichy, Buchel, Sprenger, Hercod. Allenatore: Pauritsch 5.5
ITALIA (4-4-2): Pinsoglio 5; Santon 6 (30'st Donati sv), Antei 6, Caldirola 6.5, Crescenzi 6.5; Florenzi 7, Marrone 6, Rossi 6.5 (8'st Bertolacci 6), Insigne 7,5; Borini 5, Gabbiadini 8 (15'st Paloschi 5.5). In panchina: Bardi, Mori, Fabbrini, Destro. Allenatore: Ferrara 6.5
ARBITRO: Pilav (Bosnia) 6
RETI: 8'pt F. Eberle, 29'pt Rossi, 36'pt Gabbiadini, 45'pt Gabbiadini, 5'st Florenzi, 10'st Gabbiadini, 19'st Kieber, 32'st Insigne, 43'st Insigne
NOTE: Pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni.
Spettatori: 3mila circa. Al 17'pt espulso Borini per doppia ammonizione. Ammoniti: Rossi, Heeb. Angoli: 6-3 per l'Italia.
Recupero: 1′; 3′.