Inghilterra sotto shock, Stewart: “Violentato per 4 anni dall’allenatore nelle Giovanili”
L’Inghilterra del calcio e non solo è rimasta letteralmente sconvolta nell’apprendere la storia di Paul Stewart. L’ex calciatore inglese classe 1962 che nella sua carriera ha vestito le maglie di club prestigiosi come City, Liverpool, Tottenham, ha raccontato in diretta televisiva gli abusi sessuali subiti da ragazzino, dal proprio allenatore. Una vessazione durata addirittura 4 anni per il giovane Paul che dagli 11 ai 15 anni ha vissuto un vero e proprio incubo, che ha pesato poi come un macigno per tutto il resto della sua vita. Il racconto di Stewart, riportato in esclusiva dal Mirror mette i brividi e fa tornare d’attualità un argomento come quello degli abusi sessuali nel calcio e nello sport, tutt’altro che nuovo purtroppo.
Con la promessa di “aiutarlo a diventare una star”, uno degli allenatori di Stewart durante la sua avventura a livello giovanile, lo ha violentato ripetutamente, costringendolo al silenzio con la minaccia di uccidergli tutta la famiglia. Una storia terribile che Stewart ha tenuto dentro per 40 anni, ma che alla fine, in lacrime, ha deciso di raccontare affinché possa essere d’aiuto ad altre vittime per trovare il coraggio di denunciare. Il racconto di Stewart è da pelle d’oca: “Un giorno viaggiando in macchina ha cominciato a toccarmi. Mi ha spaventato, a morte e non sapevo cosa fare. Ho provato a dire ai miei genitori di non farlo più entrare in casa, ma avevo solo 11 anni. Da allora è andato sempre peggio, abusando sessualmente di me e minacciando di uccidere, mia madre, mio padre e i miei due fratelli se parlavo”.
Ad “aiutare” Paul sono state indirettamente altre storie di violenze nel mondo del calcio giovanile. Famosa purtroppo quella relativa agli ex calciatori Woodward, Walters, Dunford e Unsworth che tra Bbc e Daily Mirror hanno accusato il loro ex manager Barry Bennel di molestie sessuali, ai tempi delle giovanili del Crewe Alexandra. Il presunto “orco”, è stato condannato in diverse occasioni sia in terra britannica e sia negli Stati Uniti per aggressioni sessuali, anche se ora è a piede libero. Pagine nerissime dunque che però hanno spronato Paul Stewart ad uscire allo scoperto rompendo il silenzio: “Non ho mai incontrato Woodward, ho letto la sua storia sul Daily Mirror e mi è sembrato di leggere quella della mia vita. Ho dovuto combattere con un sacco di problemi, e voglio che la gente sappia quanto sia stato difficile farsi avanti”.
L’ex calciatore che vanta qualche presenta con la Nazionale inglese ha evidenziato anche i problemi avuti con la sua famiglia, con le difficoltà nel mostrare affetto alle sue due figlie e suo figlio, legate ai traumi per gli abusi da bambino. Dopo essersi tolto quello che è un vero e proprio peso, è pronto ad una nuova vita con la speranza di aiutare tanti altri ragazzi che hanno vissuto o vivono esperienze simili: “Spero che tutto questo aiuterà gli altri a superare le chiusure. E assicurare alla giustizia i protagonisti degli abusi. Io ora voglio essere in grado di dimostrare affetto, voglio cambiare e diventare un nonno modello con il mio primo nipote che è in arrivo”.