Inghilterra, Rooney si fa costruire un bunker nella sua villa: ecco la ‘Panic room’

Wayne Rooney non vuole più sorprese in casa e nei pressi della sua abitazione e la paura di un altro furto lo avrebbe portato a costruire un bunker nella sua villa da 20 milioni di sterline: si tratta di una "panic room" scavata sottoterra vicino all’ingresso che, come ha rivelato il tabloid The Sun, terrebbe meno in apprensione la famiglia dell'ex Everton e Manchester United. La bruttissima esperienza vissuta nel 2016, conclusasi comunque con l’arresto di Robert McNamara (che si è preso due anni e 8 mesi per il tentativo di furto con scasso), ha portato la moglie Coleen a soffrire d’insonnia e il pensiero è rivolto soprattutto ai tre figli del neo calciatore della squadra americana del DC United: tutto questo insieme di cose hanno portato alla decisione di ristrutturare casa inserendo la stanza-bunker sotterranea, dotata di monitor e telecamere a circuito chiuso, cucina e bagno. A settembre, se il progetto verrà approvato, si inizierà a scavare.
Wayne Rooney avrebbe già chiesto i permessi per poter alzare il proprio muro intorno all'abitazione, per proteggere al meglio la sua tenuta di 40 acri che comprende anche un garage per sei macchine, un cinema, una piscina e un campo da calcetto.

L’ex Manchester United è da poco approdato nella Major League Soccer, dove giocherà nel DC United di Erick Thoir dopo il brevissimo ritorno all’Everton, sua prima squadra: Rooney ha già deciso che si dividerà tra la nuova casa in Inghilterra e gli Stati Uniti e avrebbe dunque già presentato al consiglio dell’East Cheshire tutti i documenti necessari a richiedere il permesso per avviare i lavori.
Rooney: Via dall'Everton per non essere un peso
Ai microfoni della BBC Wayne Rooney ha spiegato i motivi del suo addio ai Toffees e il suo approdo in MLS dopo un solo anno dal suo ritorno in maglia blu:
Mi hanno chiarito sin da subito che se fosse arrivata un'offerta, sarebbero stati ben felici di cedermi. Io ho capito che con un nuovo manager (Marco Silva ndr) e un nuovo staff ci sarebbe stato un ricambio, quindi mi sono subito fatto avanti e ho detto alla dirigenza: «Se è questo quello che volete io non ho intenzione di restare ed essere un peso morto. Andrò a giocare da un'altra parte». Quindi ho optato per la destinazione americana. Sentivo che Washington era più adatta per me e la mia famiglia rispetto a Los Angeles o New York. Ho parlato con i proprietari, mi hanno detto del nuovo stadio e del nuovo campo di allenamento che inaugureranno il prossimo aprile. Sembrava il club ideale per la mia ambizione. Ho firmato per tre anni e il mio obiettivo è vincere titoli.