Inghilterra, ex Blackburn condannato a 15 anni di prigione per sequestro e torture
La sua carriera nel calcio non è stata un granché, e ora c'è il rischio che venga ricordato solo per quanto ha combinato in Inghilterra dopo aver appeso le scarpette al chiodo. Cresciuto nelle giovanili del Blackburn Rovers, Jamie Clarke è stato infatti condannato a quindici anni di prigione per una triste storia accaduta nello scorso gennaio. Entrato nel giro dello spaccio di droga, l'ex attaccante è stato giudicato colpevole del sequestro e di torture varie di Michael Dewar: un suo conoscente dal quale Clarke avrebbe dovuto ricevere la somma di 340mila euro.
Durante il processo durato cinque settimane, il giudice della "Crown Court" di Leeds ha ascoltato il racconto dell'uomo che ha spiegato come Clarke e un suo socio di 35 anni lo avessero legato, aggredito e rinchiuso nello scantinato di casa sua (con moglie incinta, figlio e padre all'ultimo piano) e sottoposto a torture sadiche e umilianti. Il tutto prima di riuscire a fuggire (con gravi ustioni e fratture multiple) grazie ad una distrazione del suo carceriere.
Le torture sottoposte a Dewar
La notizia della condanna di Clarke ha ovviamente trovato molto risalto in Inghilterra, dove i tabloid si sono scatenati raccontando i dettagli del rapimento e delle torture. L'ex calciatore avrebbe infatti utilizzato metodi particolarmente dolorosi come l'acqua bollente versata su natiche e genitali di Dewar e di alcuni oggetti contundenti come una mazza da baseball, martello e coltello.
Nella sua breve e poco fortunata carriera da calciatore, Jamie Clarke non ha solo giocato per il Blackburn Rovers. L'allora promettente attaccante, dopo il periodo nella società bianco-blu, fu anche prestato all'Accrington Stanley, prima di chiudere la sua esperienza da giocatore, senza grandi soddisfazioni, nel Rotherham United e nel Lincoln City.
