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Inghilterra, Ebouè shock: “Ho pensato di uccidermi”

L’ex-bandiera di Arsenal e Galatasaray, attualmente squalificato dalla FIFA fin quando non pagherà un milione di euro di debito al suo ex-procuratore, torna a far parlare di sé.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Emmanuel Eboué torna a far parlare di sé: il calciatore ivoriano, classe 1983, sta attualmente scontando una lunga squalifica impostagli per un debito nei confronti del suo ex-procuratore Sebastien Boisseau pari a circa un milione di euro. Una lunga carriera culminata con l'arrivo all'Arsenal nel 2004 dove ha militato fino al 2011 con 214 presenze e 10 reti, con il titolo di vice-campione d'Europa nel 2006, per poi passare al Galatasaray dove ha militato fino allo scorso anno, prima di firmare per il Sunderland.

Proprio la squadra inglese è stata la sua ultima esperienza: arrivata la squalifica, prima ancora che scendesse in campo in un match ufficiale, il calciatore si è ritrovato improvvisamente senza squadra. E pieno di problemi. Pensare che invece quando giocava era uno dei più propositivi ed allegri. Lo ha raccontato lui stesso in una lunga intervista rilasciata agli inglesi del Telegraph. "Una volta andammo a Buckingham Palace e Thierry Henry mi disse di non combinare guai ed io lo rassicurai", ha raccontato, "ma quando vidi la Regina le dissi ‘Signora, per favore, io non voglio più essere un calciatore, voglio prendermi cura dei vostri cani. Voglio portarli a passeggio, voglio lavarli, nutrirli, voglio essere la loro badante’. La Regina rise, il Principe Filippo ancor di più. Tutti i ragazzi della squadra erano in lacrime".

Eppure, oggi nessuno sembra ricordarsi più di lui. "Ricordo che quando Kolo Touré è stato squalificato ho passato molto tempo a parlare con lui, avevo capito che era in difficoltà", ha aggiunto, "ed invece nessuno mi chiama. I miei ex compagni restano fratelli per me, ma tutto questo è deludente e spero che un giorno mi chiamino. Pensavo che la nostra amicizia fosse più forte ma questa è la vita. Leggo tanto la Bibbia ogni tanto mando un messaggio a qualcuno sperando in una risposta", ha proseguito, "Alcune persone mi hanno detto che Redknapp stava ridendo di questa cosa in Tv, io gli ho scritto dicendo che mi dispiaceva molto, che non l’avevo con lui, era solo una cosa che faccio ogni giorno. Lui mi ha risposto che non c’erano problemi, che era solo uno scherzo".

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