Infortunio Neymar, Zuniga: “Non volevo fargli del male” (foto)
Zuniga nell'occhio del ciclone. La ginocchiata data a Neymar nella concitazione della gara e l'infortunio del calciatore brasiliano (frattura della terza vertebra lombare) hanno sollevato un polverone nei confronti del colombiano. Non basta, perché nel dopo partita è spuntato anche il fermo immagine di un'altra entrata killer: questa volta su Hulk, con un colpo rifilato all'attaccante ad altezza di ginocchio. La Rete s'è scatenata, definendo ‘macellaio' l'esterno dei ‘cafeteros' colpevole (secondo la rabbia espressa sui social network) di aver distrutto il sogno della stella verde-oro. Lui, però, si scusa e al tempo stesso si difende: nessuna intenzionalità, solo agonismo. "E' stata una normalissima azione di gioco. Da parte mia non c'era alcuna intenzione di fargli del male – ha ammesso Zuniga nell'intervista rilasciata all'emittente brasiliana, Globo -. Quando indosso la maglia della nazionale do tutto per il mio Paese ma, ripeto, senza alcuna cattiveria oppure volontà di procurargli un danno così grave".
I colpi proibiti nel corso del match non sono mancati. La Colombia (come i calciatori della Seleçao) le ha prese e le ha date… "E' stata gara molto combattuta ma questo è normale quando la posta in palio è alta. Entrambe volevamo vincere per qualificarci e ci sono stati contrasti duri… anche loro ne hanno fatti". Ricoverato d'urgenza in ospedale, Neymar dovrà restare assolutamente a riposo per sei settimane. Scongiurata l'operazione, come affermato dal medico della nazionale. "Mi dispiace molto per quello che è accaduto, spero con l'aiuto di Dio che possa riprendersi al più presto perché è un grande talento".
La protesta della Federazione, indagine Fifa. Prima l'attacco dei media brasiliani poi la presa di posizione dura della Federcalcio verde-oro che annunciato una protesta ufficiale all'arbitrato della Fifa: motivo, chiedere una punizione molto severa per il calciatore della Colombia e del Napoli. La Federazione, intanto, ha avviato l'indagine. "La Fifa – come si legge su Gloesporte – prende atto dell'esposto e si riserva di valutare le immagini per poi decidere se punire o meno il giocatore".