Indian Super League, dice di avere 16 anni ma ne ha 28: squalificato
E' la strana storia di Gourav Mukhi, giocatore della Super League indiana che è stato complice di un inganno prontamente scoperto e per il quale ha rimediato una immediata esemplare squalifica. Il giocatore aveva dichiarato di avere solo 16 anni ma in realtà ne aveva ben 12 in più. Ovviamente anche proprio al fisico più sviluppato primeggiava senza problemi in campo, tanto da venire premiato -dopo il suo primo gol – come bomber più giovane dell'Indian Super League. Peccato fosse tutto falso.

Mukhi, che gioca nel Jamshedpur, aveva segnato il 2-2 contro il Bengaluru FC diventando il più giovane giocatore a fare gol nel campionato indiano. Un merito conquistato però con l'inganno. Perché qualche tempo dopo si è scoperto che l'attaccante era già maggiorenne quando era sceso in campo nella nazionale Under 16 dell'India nel 2015.
La frode, la squalifica
Davanti al sospetto di frode è iniziata una breve indagine attraverso la quale la Federcalcio indiana ha scoperto l'imbroglio: Mukhi ha ammesso le sue colpe ed è stato squalificato per sei mesi. Tutto per aver falsificato la carta d'identità trasformando i suoi 28 anni in 16. Tutto ciò possibile per controlli non proprio capillari che avevano permesso al giocatore, con la mancata verifica anche da parte della stessa società di appartenenza, di preparare la trappola, durata però pochissimo.
I precedenti illustri, da Pelè a Eriberto
Tanti sono i calcaitori che nella storia del calcio hanno mentito sulla loro relae età. Tra questi spiccano anche nomi famosi come quello di Abedì Pelè, che ha giocato nel Torino dal 1994 al 1996 sul quale ancor oggi non ci sono certezze in merito all’età. Sempre stando al nostro calcio, clamoroso fu il caso di Eriberto, arrivato in Serie A prima al Bologna poi al Chievo Verona. Il giocatore nell’agosto 2002 decise di raccontare tutto: Eriberto diventa Luciano e i suoi 23 anni diventarono ben 27.